Economia

«Il Ponte? Ulisse unirà due regioni base culturale, turistica e identitaria del Paese»

«Al Ponte ci crediamo e l’Europa ha l’obbligo politico di realizzarlo. Lo chiamiamo “Ulisse” come il più mediterraneo dei navigatori, come il più europeo tra gli europei. Ulisse compie qui il suo viaggio e noi pensiamo che il movimento interno possa avvenire soltanto se riusciamo a collegare tutti i segmenti del nostro continente». Lo ha detto il Presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, a Catania, durante la conferenza stampa promossa dal network “Lettera 150” che ha visto protagonista Spirlì, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, e l’amministratore delegato di WeBuild Pietro Salini, incentrata sul tema Grazie Ponte sullo Stretto: l’opera possibile e necessaria, per l’Italia e per l’Europa.

Per Spirlì, Calabria e Sicilia sono due regioni che, insieme, «rappresentano, dal punto di vista culturale, turistico e identitario, il fondamento dell’Italia. I loro patrimoni artistici, culturali e umani hanno portato all’Italia un tesoro veramente inimitabile, regalato al mondo intero. Perciò, dobbiamo cominciare a dire che qui è Europa; e qui l’Europa ha il dovere di creare “Ulisse”. Ma, se vogliamo ottenerlo, dobbiamo ribaltare l’attuale concezione geografica e politica. È urgente e necessario che l’Europa provveda al più presto a creare il collegamento tra la sua porta d’ingresso e il resto della casa».

Il governatore Nino Spirlì

E ad avviso del Governatore calabrese non si tratta per nulla di pensare “al ribasso”.
«Noi non stiamo chiedendo un intervento da poveri. Il progetto c’è già, chiavi in mano. Qui siamo in Europa, bisogna svegliarsi  – ha affermato tra l’altro Nino Spirlì –. Il vero ingresso per il continente non è il porto di Rotterdam, ma quello di Gioia Tauro. Ci devono dire cosa vogliono fare».