La rivendicazione di Giannetta: facciamo il Ponte coi soldi del Recovery Fund

La rivendicazione di Giannetta: facciamo il Ponte coi soldi del Recovery Fund

mario meliado

La rivendicazione di Giannetta: facciamo il Ponte coi soldi del Recovery Fund

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martedì 20 Aprile 2021 - 06:45

Pnrr, il dibattito notturno si chiude col varo di un ordine del giorno bipartisan per rivendicare più fondi e opere dall'Alta velocità al Porto di Gioia

I lavori consiliari si sono protratti fino a tardi, nell’esame “infinito” delle proposte della Regione rispetto al Pnrr, per chiudersi col varo di un documento congiunto appunto riguardo al Recovery Fund.
Tra un passaggio e l’altro degli interventi successivi al breve break nei lavori d’Aula, approvata a maggioranza qualificata la proposta dip provvedimento amministrativo che recepisce la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza sulla convocazione del commissario governativo alla Sanità Guido Longo.

La rabbia di Francesco Pitaro

Il consigliere del Gruppo misto Francesco Pitaro

Veemente Francesco Pitaro (Gruppo misto): «Siamo qui in Aula a discutere di Pnrr, al di là del ritardo, solo perché l’abbiamo chiesto noi dell’opposizione: un frangente che fa trasparire le difficoltà della maggioranza a fronteggiare le sfide del momento». Nel merito, «ci si aspetta dal presidente Draghi che renda coeso il Paese, che azzeri l’oggi immenso divario Nord-Sud come fece Helmut Kohl con l’unificazione di Germania Ovest e Germania Est»; nel metodo, «a fronte di temi del genere credo che la politica non possa procedere disunita». Soprattutto, occorrerebbe aggregarsi ai 500 sindaci del Sud che chiedono non somme residuali, ma complessivamente il 70% del Recovery Fund in base ai tre criteri combinati di popolazione, Prodotto interno lordo e tasso di disoccupazione.
C’è spazio però, per Pitaro, per un nuovo accenno polemico sull’inserimento all’ordine del giorno di quelle che l’oppositore ritiene sostanzialmente misure clientelar-elettoralistiche e comunque incompatibili con l’essere il Consiglio regionale in prorogatio e dunque abilitato solo agli adempimenti «indifferibili e urgenti» (e qui il presidente d’Assemblea Gianni Arruzzolo risponderà che si tratta di provvedimenti frutto di dialoghi col Governo) e facendo sapere di non voler partecipare all’esame di quei punti.
Da ultimo, l’indignazione per il bando con cui Palazzo Campanella ha formalizzato la ricerca di un segretario/direttore generale per il prossimo triennio – impegnando dunque anche parte della prossima consiliatura – a 240mila euro annui: somme che Pitaro chiede direttamente a Spirlì di spendersi affinché non vengano utilizzate così in una fase delicatissima per la Calabria e il Paese.

Carletto Guccione (Pd)

Per parte sua, il piddino Carlo Guccione chiede una serie di cose al Governatore facente funzioni. Per esempio, di «collegare la Calabria alle altre Regioni del Sud nelle rivendicazioni. E poi, la rimodulazione del Por che dovrebbe portare 175 milioni di euro alla Sanità, complessivamente ne conterebbe 500: che fine faranno?», si chiede il consigliere regionale piddino.

Rimodulazione del Por

Il Presidente della Giunta regionale Nino Spirlì, protagonista di una raffica d’interventi a inframezzare quelli dei consiglieri, agita i brogliacci coi documenti relativi alle 120 schede progettuali proposte in chiave-Pnrr (non informatizzate, ahinoi: brutto segno, nel 2021, e a fronte di una delle 6 linee-guida che è proprio la digitalizzazione della Pubblica amministrazione…). Invece, la “rete” fra i Governatori del Sud «è già in atto, indipendentemente dal colore politico di ciascuno», fa sapere Spirlì, citando peraltro il caso pregresso della vicinanza di Michele Emiliano e della sua Puglia per le vicende dei rifiuti e dell’alluvione nel Cirotano.

Il Presidente facente funzioni Nino Spirlì

La rimodulazione del mezzo miliardo di euro di fondi Por? «I 175 milioni di euro che andranno alla Sanità, che saranno amministrati sia da un gruppo di lavoro che farà ancòra capo al Dipartimento Programmazione e a un altro gruppo del Dipartimento Tutela della salute insieme alla Presidenza, in modo da avvalerci di un aiuto collegiale. Quindici milioni andranno al personale, 40 alle strumentazioni e strutture e 60 milioni per la medicina di territorio. Quanto agli altri fondi – puntualizza il Governatore –, sarà mia cura assieme agli uffici far arrivare a tutti i gruppi consiliari la proposta che si sta avanzando, per fare in modo che tutti quanti si possa avere un’idea comune: proposte e suggerimenti che arriveranno saranno sempre presi in considerazione».

Giannetta “chiama” il Ponte

Mimmo Giannetta (Forza Italia)

«La vera sfida per la Calabria è il Ponte – asserisce tra l’altro nel suo intervento il presidente della Commissione consiliare di Vigilanza Mimmo Giannetta –. Va inserito in Recovery Fund: 107 miliardi di euro di guadagno per lo Stato nei primi trent’anni di funzionamento, 118mila posti di lavoro, cioè una città grande quasi quanto Reggio. E bisogna dribblare il ragionamento di chi fa notare che il Ponte non si riuscirebbe a completare entro il 2026», perché anche nel caso di altre opere come l’Alta velocità solo la tratta Battipaglia-Praia a Mare sarà coperto dal Recovery Fund, mentre il resto del percorso attingerà ad altre fonti di finanziamento.

Irto: nuova burocrazia e vigilanza sui fondi

Torna a evidenziare Nicola Irto che questo Consiglio sul Recovery Fund «andava fatto prima, siamo davvero a pochi giorni dalla presentazione del Pnrr. Siamo tuttavia davanti a un tema: cosa può fare la Regione rispetto a questo “nuovo Piano Marshall”. Certo l’Ue non ha messo a nostra disposizione quest’enorme mole di denaro perché siamo stati bravi, ma a valle di una pandemia i cui effetti purtroppo si abbatteranno sui nostri territori ancòra per lungo tempo. Pensare d’affrontare questo tema sparpagliati un po’ ovunque, tra appelli e “liste della spesa”, è un grave errore. E poi, Presidente, lei ci ha fatto vedere il plico dei 120 progetti: peccato che non ne conosciamo il contenuto. Su quello avremmo potuto discutere in profondità, in questi mesi».

Nicola Irto (Partito democratico)

A questo punto, secondo il candidato del centrosinistra alla guida della Regione «possiamo ancòra fare una discussione per capire come far nascere una nuova burocrazia regionale, possibilmente nativa digitale, e per appurare se davvero ci stanno sottraendo dei miliardi di euro che toccano al nostro territorio: ma la Giunta dovrà adesso mettere assieme i fondi legati ad altre fonti di finanziamenti europei, dobbiamo metterli in coerenza rispetto agli obiettivi del Recovery Fund, serve insomma rimodulare. E io m’aspettavo una parola su questo. In più, il Consiglio regionale dovrà fare una legge-quadro per la semplificazione, in modo da poter affrontare le realizzazioni del Recovery: allora, imbastiamo da adesso una discussione nelle Commissioni competenti. Noi, poi, chiediamo di capire su quale visione di Calabria si vuol incardinare il Recovery Fund, visto che non avremo altre occasioni per strapparci a una situazione socioeconomica difficilissima».


Odg bipartisan

Interventi anche per il capogruppo santelliano Vito Pitaro e il consigliere leghista Filippo Mancuso, che di fatto sigilla il dibattito. Alle 21 circa, il presidente dell’Assemblea Gianni Arruzzolo chiede ai consiglieri d’esprimere un voto impossibile, quello su un’informativa che, ovviamente, invece non andrà votata. C’è, invece, l’intervento finale di Nino Spirlì.
«Dal Governo – fa presente il Governatore – non abbiamo ancòra piena agibilità né sappiamo come vorrà interfacciarsi con noi. Domani alle 17 ci sarà un incontro col Governo e s’incontreranno altri ministri, poi un altro incontro sul Pnrr ci sarà mercoledì e venerdì un altro ancòra. Per l’eventuale “cabina di regia”, dico solo che partecipazioni elefantiache o macchinose fanno rallentare, e noi non possiamo rallentare: prima partiamo, meglio è. Massima è la disponibilità di tutti noi, però cerchiamo di marciare uniti: la diversità d’appartenenze non potrà che essere un valore aggiunto».
Come riuscirci? L’idea è d’accantonare le diversità di vedute e limitarsi a un ordine del giorno bipartisan mirato a rivendicare percentuali diverse dei fondi del Pnrr a vantaggio del Mezzogiorno e della Calabria, con mandato a Spirlì d’interloquire al riguardo con gli altri Governatori meridionali e col Governo centrale, e a chiedere con forza l’inserimento dell’Alta velocità fino a Reggio Calabria, il sistema autostradale jonico-tirrenico e il Porto di Gioia Tauro.  
Dopo un chiarimento a seduta sospesa, l’ultima parola tocca al coordinamento formale.

Un commento

  1. Duro di comprendonio, il ponte non si può finanziare con il recovery fund!

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