Politica

Il tormentone emergenza acqua: “Questa non è Ibiza, è Messina”

MESSINA – Questa sarà ricordata, ancora una volta, come un’estate d’emergenza idrica. Puntuale al pari delle canzoni tormentoni, il tema della carenza d’acqua in città diventa ancora più centrale in questo periodo. Un tormentone che acuisce i disagi dei messinesi. L’ultima comunicazione, da parte di Amam, è quella di ieri: lavori in corso sulla condotta che serve il centro città e la zona nord, con problemi il 31 agosto e l’uno settembre.

Di conseguenza, lo abbiamo scritto e lo ribadiamo: fino a quando non sarà realizzato l‘obiettivo di una città con l’acqua 24 ore su 24, la frustrazione e la rabbia dei cittadini saranno legittime. In questo contesto, i 21 milioni di euro per il rifacimento della rete idrica e i 13 progetti per oltre 110 milioni di euro rappresentano qualcosa di lontano e astratto per i cittadini fino a quando non verranno realizzati. Ma rappresentano anche un fondamentale passo in avanti, seppure non esaustivo. Probabilmente serviranno altri fondi e progetti per rendere il quadro completo.

Nel frattempo, è importante che gli utenti sentano una maggiore vicinanza da parte della società. Sindaco, Amam e, in caso, pure deputazione regionale e nazionale, studino un piano straordinario provvisorio per non far affondare la città nell’eterna precarietà dell’emergenza idrica. O attenuarne i disagi.

Assieme alla fondamentale programmazione, sperando che senza intoppi i prossimi anni siano quelli della svolta, con interventi finalmente strutturali, qualcosa si deve pur fare per rafforzare l’assistenza. E per alleviare i disagi di tante persone sparse nelle varie zone di Messina. Il soccorso c’è ma non è giudicato soddisfacente da lettrici e lettori che, ogni giorno, raccontano la loro convivenza con l’emergenza acqua.

Amam e amministrazione comunale non devono “perdere” il rapporto con la cittadinanza, così afflitta dalla carenza idrica, e trovare intanto il modo di ottenere presto nuove e rapide soluzioni. Così scrivevo nel gennaio 2023: “L’auspicio è che si apra davvero, per i cittadini messinesi, una nuova stagione di diritti e doveri, con equilibrio e senza passaggi repentini da un’assenza di controlli in passato a un’eccessiva rigidità oggi. Il tutto pretendendo servizi all’altezza e un’attenzione alle fasce più deboli della popolazione, sempre più numerose, considerato l’aumento delle nuove povertà”.

Una nuova stagione di diritti e doveri, a Messina, non solo è auspicabile. Ma necessaria.