Politica

Piano di riequilibrio. De Luca: “Norme rispettate, Messina salva grazie a me”

Prima i consiglieri comunali, poi il Pd e MessinAccomuna. Piovono critiche sul sindaco Cateno De Luca per le sue dichiarazioni post rimodulazione del piano di riequilibrio (vedi correlati in basso). Aveva detto che alcune somme erano state inserite volontariamente per “spaventare” creditori e consiglieri e di essere riuscito nell’intento. Da qui le minacce di esposti in Procura.

“Non vedo l’ora che qualcuno lo faccia – risponde De Luca – così avremo modo di mettere in bella vista gli illeciti contabili che abbiamo ereditato. Alcuni degli stessi personaggi hanno votato ben quattro versioni del piano di riequilibrio senza rendersi conto che già conteneva un soccorso alle partecipate. L’Atm non era stata messa in liquidazione, probabilmente si volevano trasferire risorse, e si stava tentando di prendere risorse anche all’Amam. Ben venga l’esposto così se qualcuno si deve fare male si fa male”.

Il sindaco: “Non ci sarà dissesto”

De Luca si dice convinto che la Corte dei Conti non dichiarerà il dissesto finanziario del Comune di Messina. “Non solo ma ho anche definito un percorso affinché la comunità non pagasse per altri dieci anni lo scotto di trattenere trenta milioni l’anno in gestione corrente per sostenere un piano di riequilibrio la cui dimensione era stata ampiamente ridotta grazie al ‘Salva Messina’. Non aveva più senso far pagare dal 2023 in poi 30 milioni quando ne servono 13. Ho chiesto alla Corte dei Conti di tenere comunque l’udienza perché ho replicato rigo per rigo, convinto di aver rispettato le norme. Oggi il piano di riequilibrio vale 142 milioni invece che 552, Messina si è liberata di un fardello grazie a me”.