Messina. Piano di riequilibrio rimodulato: i debiti scendono da 552 a 142 milioni

Messina. Piano di riequilibrio rimodulato: i debiti scendono da 552 a 142 milioni

Marco Ipsale

Messina. Piano di riequilibrio rimodulato: i debiti scendono da 552 a 142 milioni

mercoledì 02 Febbraio 2022 - 10:38

Messina usufruisce di una norma inserita nell'ultima legge finanziaria dello Stato che prevede che i Comuni in fase di procedura di approvazione del piano di riequilibrio possono richiedere di rimodularlo

La massa debitoria del piano di riequilibrio, a novembre 2018, era di 552 milioni di euro, oggi è di 142 milioni. Ecco la risposta del Comune di Messina, a firma del sindaco Cateno De Luca e del direttore generale Federico Basile, alla Corte dei Conti. 130 pagine (con circa 2500 allegati), inviate ieri in replica ai rilievi avanzati dall’organo costituzionale, che, secondo il sindaco, serviranno a salvare Messina dal dissesto finanziario.

La norma salva Comuni

De Luca parla di strategia, di aver volontariamente sovrastimato il piano iniziale, e di aver lavorato contemporaneamente al “vero piano”, approvato ieri, “grazie ad una norma discussa in sede Anci a novembre e inserita nella legge finanziaria dello Stato”. Prevede che i Comuni in fase di procedura di approvazione di piano di riequilibrio, con istruttoria incompleta, possano richiedere di rimodularlo entro trenta giorni dalla pubblicazione della norma. Il termine scadeva alla mezzanotte tra lunedì e martedì e il Comune ha inviato tutto alle 23.30, dopo aver chiuso l’accordo con l’impresa Schipani.

De Luca: “Dissesto scongiurato”

“La città è fuori dal pericolo del dissesto finanziario, è un problema che non c’è più – dice De Luca -. Durante l’amministrazione Accorinti sono state fatte sei o sette transazioni su un totale di 17.500. Noi abbiamo fatto 12.800 accordi, 3.700 sono andati in prescrizione, e abbiamo risparmiato 220 milioni”.

C’è poi il nodo delle partecipate, i cui debiti erano stati inseriti nel piano per un ammontare di 132 milioni. E il fondo rischi, “calcolato in modo eccessivamente prudenziale”, per circa 60 milioni.

“Una massa passiva che non era obbligatorio inserire nel piano – dice De Luca – ma che è servita per apparire come un ente vicino al dissesto e per ‘spaventare’ i creditori. Con 550 milioni di debiti il Comune era fallito ma noi avevamo già pronto l’altro piano, quello vero. Siamo riusciti a convincere i creditori applicando il principio del ‘picca, maliditti e subitu’. Hanno dovuto rinunciare al 50 % del loro credito e ne hanno ottenuto il 40 % (del 50 %, ndr) subito e il 60 % lo possono ottenere al secondo anno. Pochi non hanno accettato e hanno voluto il loro credito per intero ma lo avranno rateizzato in tredici anni. Invece chi non ha voluto chiudere l’accordo dovrà aspettare ancora”.

In caso di dissesto finanziario – ha spiegato il direttore Basile – “si insedia un organismo esterno e i creditori possono recuperare una percentuale compresa tra il 20 e il 30 %, dopo molti anni. Con la possibilità di rimodulare il piano, la massa debitoria dovrà essere aggiornata a un importo molto diminuito rispetto all’inizio, che si potrà ripianare nello stesso periodo, alleggerendo la gestione corrente e rientrando nei canoni di spesa ordinaria”.

“Il Comune di Messina non aveva nessuna credibilità alla Corte dei Conti – riprende De Luca -. Abbiamo detto di aver firmato gli accordi, pensavano li avessimo solo programmati, invece li abbiamo anche pagati, e ci hanno chiesto il numero di mandato. Potevamo anche non inviare la risposta perché la norma consente di fermare l’istruttoria e rimodulare il piano ma abbiamo voluto farlo lo stesso perché su alcune cose le Corte dei Conti ha preso un abbaglio, abbiamo risposto a tutto, se poi non leggono bene…”

Il nuovo piano in Consiglio comunale

De Luca annuncia che invierà il nuovo piano subito in Consiglio comunale: “Voglio spiegare la nuova strategia in Consiglio. Dalle 23.59 di lunedì 14 febbraio non sarò più sindaco, spero che la Corte dei Conti dia il parere prima. Poi i consiglieri comunali avranno tempo fino al 28 febbraio per approvarlo, sennò saranno loro a portare la città al dissesto”.

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13 commenti

  1. Quindi il comune di Messina,non paga o paga per metà i suoi creditori ed evita così il dissesto .Ho capito bene? Non sono ironico ,lo chiedo davvero. Vorrei che qualcuno dei lettori me lo spiegasse. In sostanza si salva il comune ma si mette in difficoltà le imprese che hanno avuto gli appalti,ma sopratutti i lavoratori di queste imprese che non saranno retribuiti per il loro lavoro.Se è veramente così cosa c’è di meritevole in tutto questo?

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    1. Egr. Sig. Manzella,
      Pur non condividendo il mezzo usato dal Sindaco, devo riconoscere che è riuscito a raggiungere Macchiavellicamente il Suo fine.
      Oggi i creditori hanno ricevuto il 50% del credito vantato, se il Comune fosse andato il dissesto avrebbero avuto, chissà quando, circa il 20% del loro avere.
      Perché non si parla mai di chi questi debiti ce li ha creati?
      Perché parlare solo di chi se li è ritrovati? Voi lettori tutti siete certamente a conoscenza dei nomi, non io che mi affaccio adesso verso questa problematica,
      Potreste cortesemebnte fare i nomi ?
      Se non è per voi vantaggioso farli o se avete paura a nominarli, abbite il pudore di tacere.

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  2. Quindi ha fatto approvare al consiglio un piano farlocco? O si è accorto ora di avere inserito voci che non doveva inserire? Ma nel primo caso non è un comportamento estremamente scorretto per chi ha lavorato per il comune e avanzava soldi? Un comportamento legittimo?

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  3. Quindi gli accordi transattivi con i creditori sono stati sottoscritti sulla falsa rappresentazione dei dati? Spiegatelo bene

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  4. pauri al sale e vino di casa 2 Febbraio 2022 13:45

    è merito dei pauri al sale e dei cornetti accompagnati da bei bicchieri di vino rosso durante le schiticchiate che si fanno questi grandi amministratori nella stanza del sindaco mangiando a scrocco sulle spalle dei messinesi 😀 😀

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  5. Cittadino messinese 2 Febbraio 2022 14:41

    Gentilissimi questo è il sindaco di Messina può tutto…. aziende che aspettano da anni per lavori effettuati……vi dovete vergognare ……cari consiglieri comunali se non lo sfiduciate prima delle ennesime finte dimissioni

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  6. Cucù! I debiti non ci son più!
    Al posto dei consiglieri mi farei dare i dettagli di tutte queste migliaia di transazioni e avrei la pazienza di leggerle una per una.
    Resta la domanda? Ma il signor zampognaro non poteva formularlo subito questo piano magico? O non poteva variarlo prima che la Corte dei Conti facesse balenare la bocciatura? Comunque sia, una ditta sana e seria non lavorerà più per il comune di Messina, questo è poco ma è sicuro!

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  7. Risponderebbe ( il Sindaco) che i debiti del Piano non li ha fatti lui e che comunque in caso di dissesto i creditori percepirebbero meno rispetto alla percentuale di abbattimento richiesta dall’amministrazione sul credito vantato dagli aventi diritto. In buona sostanza questo è il Comune di Messina. Ergo, ricordarsi tutto quando si va a votare!!!!!

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    1. ….ricordatevi bene quando andrete a votare…cominciate a segnarvi i nomi di potenziali eleggibili che magari sono amici degli amici e che tutto il giorno pensano a come fare magliette o come istituire dei corsi farlocchi o anche come far scaldare la sedia ai loro adepti.
      Vediamo questi grandi draghi e Augustei amministratori che sceglierete….quante risate mi farò quando rimpiangerete chi pretendeva profitto dai propri dipendenti…
      “ai ciatu mi nnivaiu cuntentu”

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      1. Torquemada ha letto la mia risposta ad uno dei suoi precedenti commenti? Vada a rivedere per favore, e poi mi dica cosa ne pensa, visto che si ostina😤 su questa linea di pensiero 😖😡 senza aver un’altra chiave di lettura che le faccia capire MEGLIO che non è DISFATTISMO 😤😡😖 ma REALISMO!!!!!

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        1. … mi perdoni… lei invece su quale linea di pensiero si ostina? e su quale altra chiave di lettura si basa la sua convinzione ..riveda bene gli anni passati, non è realismo questo, ma mi permetta di dire soltanto lotta a salvare un orticello che forse si è avuto indebitamente.
          Mi spiace cara Signora…la moltitudine dei messinesi è questa non difenda l’ indifendibile.

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  8. Neanche a Wall Street troviamo Maghi del genere………la Finanza è Arte Sopraffina……..e qui a Messina di Maghi ne abbiamo tantissimi…….

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    1. ..disfattisti a iosa!

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