Cronaca

Ponte sullo Stretto, c’è chi dice “no”: l’assemblea a Torre Faro

MESSINA – Il movimento No ponte si mobilita. Stamattina l’assemblea pubblica a Torre Faro, in piazza dell’Angelo, in vista di nuove mobilitazioni, pochi giorni dopo le dichiarazioni del ministro Salvini e della commissaria europea per i Trasporti Valean. Numerosi gli interventi nel corso dell’assemblea, nel segno della partecipazione, alla presenza anche di un comitato di residenti. Da Gino Sturniolo ad Antonio Mazzeo e Citto Saija, tante le figure storiche del movimento presenti all’incontro.

La manifestazione del 26 marzo

Come più volte ribadito dal movimento, prevale l’idea che “il ponte sullo Stretto è un’opera devastante dal punto di vista ambientale, con una resa in posti di lavoro molto bassa se paragonata all’investimento. Un’opera che creerebbe un caos urbanistico insostenibile a causa dell’impatto dei cantieri e sfregerebbe definitivamente il paesaggio dello Stretto. Ovvero, la più importante risorsa a nostra disposizione, senza dimenticare i nodi tecnici irrisolti dal punto di vista ingegneristico”.

L’assemblea No ponte

Germanà: “Una minoranza, è finita la stagione dei no”

Non manca la risposta del senatore messinese Nino Germanà, vicepresidente del Gruppo Lega a Palazzo Madama e segretario in commissione Lavori pubblici, Ambiente, Transizione ecologica, Energia, Comunicazioni e Innovazione tecnologica: “Oggi a Messina un gruppetto di poche decine di persone, probabilmente un centinaio (cambierebbe poco se fossero 300 come hanno dichiarato gli organizzatori), ha manifestato per esprimere la propria contrarietà alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. A questi manifestanti, che rappresentano davvero una minoranza rispetto a milioni di siciliani, calabresi, cittadini del Mezzogiorno che l’opera la vogliono davvero, ribadisco che è finita la stagione dei no. Il cambio di passo del ministro Salvini è tangibile e concreto. Con la Lega e la maggioranza di centrodestra i movimenti dell’immobilismo a priori non hanno più voce in capitolo, perché nulla hanno a che fare con la natura del governo del fare. Certamente, in democrazia, tutti hanno il diritto di esprimere il loro pensiero e le loro opinioni, anche il gruppetto che si è riunito oggi a Torre Faro, ma è intollerabile che su quest’opera vengano dette inesattezze o, ancor peggio, bugie. Il Ponte non è solo una tra le migliori opere del momento in termini infrastrutturali, economici e ambientali, ma è un grande attrattore per recuperare gap e per migliorare strade autostrade e alta velocità tanto in Sicilia quanto in tutto il Sud”.

Continua il senatore: “Ribadisco ai pochissimi cittadini contrari ma, soprattutto, ai partiti di una certa sinistra che per anni hanno paralizzato l’avanzamento delle opere in tutta Italia, che finalmente il Ponte si farà, è una certezza. I vantaggi sono tantissimi e non c’è alcun dubbio sull’opportunità e necessità di realizzare quest’opera strategica per tutta l’Italia. Sarà l’opera più green del mondo, con un impatto positivo inestimabile sotto tutti i punti di vista. Non è mai stata una promessa elettorale e la cosa che più mi piace di questo periodo storico è che ne stiamo parlando da inizio legislatura con un ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha visione, buonsenso e concretezza. Per il vicepremier il Ponte sarà tra le opere più importanti del suo mandato, con buona pace di quella sinistra che riuscì al tempo a bloccare una gara internazionale già aggiudicata e che non ha mai voluto la sua realizzazione. Con Salvini e con Lega al governo, invece, non sarà più un progetto irrealizzato”.