Politica

Se i messinesi sono “lordi” e guardano al peggio invece che al meglio

di Marco Ipsale

La vetrina di “Linea Blu”, posti che dall’alto appaiono incantevoli e che lo sono realmente se non fosse che, dal basso, si vede anche altro. Ne avevamo parlato in occasione della tappa del Giro d’Italia: Messina sa offrire panorami meravigliosi ma non sa garantire i servizi di accoglienza essenziali.

Accade allora che un turista lombardo veda una puntata di “Linea Blu” e decida di passare le sue vacanze a Messina, in particolare a Torre Faro, punta nord est della Sicilia e perla estiva del nostro territorio. Un caso raro, purtroppo, perché, complice la lontananza dagli aeroporti (ma è solo uno dei motivi, non certo l’unico), la maggior parte dei turisti che atterrano a Fontanarossa non vanno a nord di Taormina.

La Sicilia Sud Orientale

Catania in posizione baricentrica ma poi, da lì, molti scelgono di visitare la Sicilia sud orientale, snobbando quella nord orientale. Nulla da obiettare sulla bellezza delle province di Siracusa e Ragusa, anzi. C’è solo da fare i complimenti a chi, soprattutto negli ultimi vent’anni, è riuscito ad attrarre turismo e sviluppare economia. Anche lì si fa riferimento a Fontanarossa, visto che Comiso è scalo secondario. Ortigia è un gioiellino, il Ragusano ha fatto le sue fortune anche grazie alla tv e al commissario Montalbano, ma la differenza la fa la cura del territorio. Marina di Ragusa, ad esempio: pulizia, servizi, localini e lungomare senza costruzioni davanti. Oppure Marzamemi, che è forse la zona che più somiglia a Capo Peloro.

Perché molti turisti scelgono di andare a Marzamemi e non a Capo Peloro? La risposta è nelle foto (che parlano più delle parole) scattate dal nostro lettore: sporcizia e piccoli rifiuti ovunque. Così pubblicizzare il territorio diventa difficile.

I cittadini “lordi”

A garantire la pulizia deve essere il Comune e a volte i rifiuti vengono giù dai camioncini per la differenziata, senza essere raccolti. Ma i cittadini devono aiutare, non rendere il compito più difficile. Perché quei rifiuti a terra qualcuno ce li ha buttati, non sono caduti dal cielo. Per non parlare, poi, di chi getta interi sacchi per non pagare la Tari. Un danno doppio: sia perché se pagassero tutti la tariffa sarebbe più bassa sia perché si deturpa la città.

Ma ai porci piace sguazzare nel fango e di porci, a Messina, evidentemente ce ne sono tanti. Che si credono furbi e invece sono trogloditi. Soluzione? L’unica sembra l’installazione di telecamere di videosorveglianza, anche se il rischio è che ne servano talmente tante da rendere il compito arduo. E’ un processo in corso ma che non è ancora servito a risolvere il problema.

Le piccole manutenzioni

Ciò che in teoria sembrerebbe più facile, ma appare invece anch’essa un grande ostacolo, è la cura dei dettagli, le piccole manutenzioni. Abbiamo scritto delle panchine rotte in via Circuito, di quelle arrugginite sotto il pilone e un altro lettore si chiedeva se ci volesse tanto per aggiustarle. Ci vorrebbe poco, in teoria, ma in pratica non si fa. Un problema che si presenta in tutta la città ma che meriterebbe maggiore attenzione nelle zone potenzialmente turistiche. E menomale che, almeno, proprio da poco sono venuti giù due obbrobri come l’ex Seaflight e la prevista biglietteria per aliscafi mai entrati in funzione.

Copiare da chi sa fare turismo

“Ho visitato posti che rispetto a Torre Faro sono zero ma tenuti benissimo – scrive il nostro lettore -. Il borgo ha un potenziale turistico che nemmeno immaginate, ci sarebbe da guadagnare tanto ma vedo che c’è solo un turismo cittadino. Torre Faro è un paradiso, se fosse pulito ci tornerei ma così no”.

Come dargli torto? Eppure, visto che le potenzialità ci sono, basterebbe copiare da chi il turismo lo sa fare bene. Ma serve un cambio di mentalità. Basta leggere alcuni commenti su Facebook e le risposte arrivano da sé.

Uguale con tutte le amministrazioni

Chi la butta in politica, dimenticando che non si tratta di problemi nuovi ma che sono esistiti con tutte le amministrazioni.

E’ vero che bisogna rendere merito alla giunta De Luca di aver portato la raccolta differenziata al 60 % ma qui si parla di altro, di pulizia e manutenzione, che è sempre mancata con tutte le amministrazioni e continua a mancare.

Non bisogna mica offendersi se un turista lamenta la scarsa cura del nostro territorio. Per due motivi: il primo è che ha ragione, il secondo è che è un utile spunto di riflessione per migliorare. E per migliorare bisogna guardare chi fa meglio di noi, non chi fa peggio.

Guardare al meglio e non al peggio

E’ vero, fa sorridere che alcuni siciliani dicano che Messina è sporca perché, purtroppo, tranne alcune eccezioni come le province di Ragusa e Trapani, il problema dei rifiuti è comune a tutta la regione. Anzi a Messina la raccolta differenziata funziona meglio che altrove e non soffriamo più emergenze che in altri luoghi ci sono ancora.

Ma bisogna smetterla di guardare a Catania, Palermo, Napoli, Roma o altre città sporche. Bisogna guardare al meglio e accogliere le critiche costruttive.

Programmazione stabile, l’isola pedonale

Per Torre Faro, Capo Peloro, serve una programmazione stabile. L’anno scorso, per la prima volta, merito della giunta De Luca, finalmente si è osato con l’istituzione dell’isola pedonale, meglio tardi che mai. Ma quest’anno, “complici” le elezioni del 12 giugno, si è tornati ai provvedimenti confusionari. Prima l’isola rimpicciolita istituita dal commissario Santoro, poi a luglio allargata ma limitata al fine settimana, poi ancora ad agosto tutti i giorni.

Il parcheggio Torri Morandi

E infine il parcheggio Torri Morandi, per il quale c’è un progetto di ampliamento e ristrutturazione, soprattutto con la fondamentale strada di collegamento verso il Tirreno. Fino al 2020 il parcheggio era gratuito e si pagava solo il servizio bus navetta. Dall’anno scorso è a pagamento anche il solo parcheggio, pur se a prezzi molto bassi (1 euro tutto il giorno dal lunedì al venerdì, 2 euro tutto il giorno sabato e domenica). Eppure basta questa cifra per scoraggiare molti cittadini, che cercano di sostare nelle zone limitrofe, vanificando la ratio del sistema. Forse meglio tornare al parcheggio gratuito, lasciando a pagamento il solo servizio di trasporto pubblico. L’obiettivo deve essere quello di riempire il parcheggio e liberare le strade, non di fare cassa.