Il Giro d'Italia ci ricorda che Messina è bellissima. E che non si fa ancora abbastanza per valorizzarla

Il Giro d’Italia ci ricorda che Messina è bellissima. E che non si fa ancora abbastanza per valorizzarla

Marco Ipsale

Il Giro d’Italia ci ricorda che Messina è bellissima. E che non si fa ancora abbastanza per valorizzarla

giovedì 12 Maggio 2022 - 07:32

La svolta per il centro città può arrivare solo col Piano generale del traffico Urbano. Che però è fermo da due anni e mezzo alla Regione

Era già accaduto cinque anni fa, ne avevamo parlato per un po’ e poi non più. Cinque anni dopo, il Giro d’Italia torna a Messina e ci ricorda che la nostra città è bellissima. Le riprese dall’alto mostrano il panorama dello Stretto, la litoranea, viale della Libertà, via Garibaldi e tanti altri scorci suggestivi.

Certo, il percorso è stato ripulito, è stato rifatto l’asfalto, la città ha messo il bel vestito di chi aspetta ospiti. Ma la bellezza del territorio è innegabile. Peccato che spesso la visuale dall’alto non corrisponda a quella dal basso e che Messina non sia solo quella del tragitto del Giro ma anche tante periferie abbandonate.

Dal basso le immagini più belle sono quelle delle strade senza auto, che di solito invadono le carreggiate spesso con parcheggi in doppia fila e “creativi”. Una città senza auto è ovviamente impossibile ma il problema non sono le auto in sé. Il problema è che sono troppe, soprattutto in centro città.

Piazze di nome ma non di fatto

In cinque anni è cambiato ben poco. Cinque anni fa, ad esempio, ci si era soffermati su piazza Castronovo, sulla possibilità di realizzare una vera piazza pavimentata e di consentire il transito delle auto sulla rotonda naturale, un po’ come avviene a piazza del Popolo. Si era fatto anche un breve esperimento, fallito sia perché al centro piazza non restava altro che l’asfalto sia per le auto parcheggiate male, tanto per cambiare, che non lasciavano defluire il traffico. Cinque anni sono trascorsi invano, non esiste neanche un progetto.

Discorso simile può essere fatto per piazza Juvara e piazza Antonello. Le chiamiamo piazze ma di piazza hanno ben poco. Eppure sarebbe facile pavimentarle, farle diventare tali e consentire il traffico in senso rotatorio, lungo le corsie laterali, tra l’altro eliminando i tempi morti dei semafori e diminuendo l’inquinamento delle auto ferme in fila. Anche qui non esistono progetti.

Il Piano generale del traffico urbano

Messina ha bisogno di meno auto, di più piazze e più spazi pedonali. Lo dice, almeno questo, il piano generale del traffico urbano, che prevede una zona a traffico limitato lungo il quadrilatero compreso tra via La Farina a est, via Cesare Battisti a ovest, via Tommaso Cannizzaro a nord e via Santa Cecilia a sud, più l’isola pedonale sul viale San Martino fino a viale Europa.

Peccato che questo Piano sia fermo da oltre due anni alla Regione e quindi non sia ancora arrivato in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva.

Ztl e isole pedonali in centro esistono in tutte le città

Ztl e isole pedonali in centro esistono in tutte le città civili, in tutte. Da vent’anni Messina deve accontentarsi delle poche aree intorno al Duomo che, non a caso, sono il centro della movida. E anzi deve fare i conti con chi se ne lamenta.

Le isole pedonali, tanto in zona Duomo quanto in zona Cairoli, andrebbero ampliate, altro che ridotte, magari unite tramite via I settembre e il viale San Martino basso. Oppure via Cesare Battisti, nel tratto tra via I Settembre e via Garibaldi, potrebbe essere unita con unica pavimentazione, eliminando il caos delle auto e dei parcheggi in doppia fila, spostando il traffico in quel tratto su via Garibaldi.

Non basta posizionare transenne

Per farlo, però, non basta posizionare transenne e chiudere strade. Va fatta nuova pavimentazione come ad esempio quella prevista sul lato monte di piazza Cairoli. Peccato che il progetto esecutivo (riconvertito) sia stato approvato a gennaio 2020 e, due anni e mezzo dopo, i lavori non siano ancora iniziati, con la prospettiva del rinvio all’autunno, nonostante l’aggiudicazione del mese scorso.

Il bando in corso per la riqualificazione della linea tranviaria, poi, prevede nuova pavimentazione anche in viale San Martino. E sarebbe un peccato far transitare le auto dopo i lavori. Un po’ quello che è successo a Torre Faro, la cui pavimentazione è oggi distrutta dal passaggio dei mezzi.

Cambio di mentalità

Nel 2022 Messina è ancora schiava delle auto e con pochissimi spazi pedonali, anche per questo esclusa dai circuiti turistici, oltre che per l’incapacità di sfruttare la risorsa mare. Non è un caso se Siracusa e Ragusa “fagocitano” tutto il turismo della Sicilia orientale in arrivo all’aeroporto di Catania.

In attesa che la Regione dia il via libera al Pgtu, serve un cambio di mentalità per farsi trovare pronti all’appuntamento uniti verso la stessa direzione. Quella di una città civile e a misura d’uomo, se si vuole davvero cambiare, una città europea che oggi è tale solo sulla carta.

8 commenti

  1. bonanno giuseppe 12 Maggio 2022 09:46

    ho visto i 5 candidati a Sindaco con i responsabili della Regia RAI per avere i Filmati delle riprese per metterle nei loro programmi ahahahahahahahah

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  2. Colapesce senza Dimartino 12 Maggio 2022 10:25

    Non si fa abbastanza?
    No,si dovrebbe dire che non si fa proprio niente!
    Io penso che se i messinesi sparissero di colpo dalla città,la natura da sola metterebbe le cose a posto e farebbe meglio di qualunque amministrazione.
    Perché dico questo?
    Perché se Messina e’ così è solo per colpa dei suoi stessi cittadini.

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  3. Complimenti al giornalista per la REALTÀ descritta EGREGIAMENTE👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏…. è un piacere leggere i vostri articoli che non seguono MAI 🤩una falsariga …..anch’ io, ho ammirato le riprese trasmesse in diretta, di MESSINA , UNICA nella sua BELLEZZA ,sia come territorio paesaggistico che ha permesso vedute mozzafiato 🤩e 👏👏👏👏👏👏👏 sia per il pubblico sempre accogliente e caloroso,e grazie all’organizzazione ( seppur allestita in tempi brevi )che ci ha fatto fare un’ OTTIMA figura ,facendo sì, che chi non conosceva Messina ,l ha conosciuta grazie al Giro d’Italia che conserva sempre il suo fascino, ogni qual volta che si ripete🤩……ed un vero peccato che così tanta BELLEZZA venga poi tramutata in così tanta BRUTTEZZA da chi ha non capisce l”‘ORO” che racchiude questa città ,e lo tramuta in piombo😡😤😖……. valorizziamo MESSINA ,SEMPRE ,contrastando ognuno di noi l’INCIVILTÀ dei tanti per farli DESISTERE a proseguire nella ROVINA della nostra terra😡 …..avanti con segnalazioni, telecamere e controlli a raffica per ridurre all’impotenza chi la fa da padrone, trasgredendo alle regole della civile convivenza in tutti i sensi!!!!!

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  4. Il problema di Messina siamo noi messinesi. Il messinese infatti non è orgoglioso del proprio territorio e della propria identità, è bravo a lamentarsi sempre mentre quando si reca in altre città è rispettoso delle regole e quindi nelle altre città paga il parcheggio e non parcheggia in doppia fila, paga il biglietto nei mezzi pubblici, rispetta le regole per lo smaltimento rifiuti, ecc.

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  5. Ci siamo accorti adesso che Messina possiede delle bellezze naturali che vanno valorizzate con i suoi 54 chilometri di costa, l’aspetto più incredibile che nessuno dei candidati a sindaco parla di progetti turistici, il turismo è l’arte del creare lavoro per i giovani messinesi.

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  6. Offendere se stessi, come Messinesi, non fa merito a nessuno. Accusare le auto, che per alcune persone sono necessarie, non risolve nulla. Anzi, blocca il traffico e uccide il commercio.
    Serve un progetto condiviso da tutti, commercianti, cittadini che fanno acquisti, giovani e popolazione adulta e anziana, anche per intercettare turismo ma senza uccidere l’economia cittadina.
    “Il Messinese” non è né una bestia né un cane, è un cittadino come altri, a volte troppo libero dalle regole e subito dopo soffocato dalle stesse che diventano da inesistenti a eccessive: forse la colpa è più dei “governanti” che lasciano fare e puniscono a piacimento, senza equilibrio.

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  7. Vincenzo Ricciardi 14 Maggio 2022 14:16

    Il percorso da Tremestieri a piazza Stazione ci ricorda di quanta bruttezza e di quanto squallore abbiano sommerso senza rimedio questa città. Anche arrivare per mare a viale Libertà, con i suoi palazzi marci, è un’esperienza deprimente. Perché un turista dovrebbe desiderare di fermarsi?

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  8. …effettivamente da chi non sa scrivere un titolo… abbastanza… ma come vi viene in mente che non si fa abbastanza, quando partiamo da sotto zero ???…

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