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“Da Arisme lotta alla morosità, chi ha la casa deve pagare” VIDEO

di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Silvia De Domenico

MESSINA – “In quanti non pagano l’affitto nelle case di Arismè? Stiamo facendo dei controlli a tappeto e un censimento dei 950 alloggi. C’è un elevato livello di morosità. Al di sopra del 50 per cento? No al di sotto e abbiamo avviato tutti gli strumenti consentiti dalla legge per il recupero del credito”. Vincenzo La Cava, presidente dell’Agenzia comunale per il risanamento, aggiorna sui tanti casi di morosità. Nel febbraio 2023 si parlava di una morosità, per gli ex baraccati, del 50 per cento, anche se poi il dato è diminuito e c’è che si è messo in regola.

Di fatto, come è stato riportato in Consiglio comunale, Arismè ha inviato 400 diffide: 300 riguardano abitazioni private e una decina le attività commerciali, con un un credito accumulato di quasi un milione di euro.

Aveva sottolineato in precedenza l’avvocato La Cava: “I canoni di locazione variano in base al reddito, da 50 euro a circa 230, ma non è pensabile che chi ha la casa non paghi. È finito il tempo in cui stavano in baracca. E chi non paga danneggia chi è in regola, con problemi nell’erogazione di servizi, dall’acqua alla luce, a cui va incontro il condominio. E noi, come Arismè, dobbiamo anticipare somme. Il periodo delle vacche grasse è finito. Vanno pagati sia il canone, sia gli oneri condominiali”.

Il capitolo dell’emergenza abitativa

In più, nell’ambito dei fondi Pinqua rimodulati per 23 milioni di euro, con obiettivo l’emergenza abitativa, c’è un ruolo di rilievo pure di Arismè. “L’agenzia comunale per il risanamento ha oggi in capo 85 domande. Chi vive nelle zone investite dal risanamento, e non può attendere che la propria zona sia liberata dalle baracche, vivendo condizioni drammatiche, può fare richiesta come emergenza abitativa. E in questo caso interveniamo noi come Arismè. Il dipartimento di Politiche per la casa farà l’istruttoria e noi potremo evadere intanto queste 85 richieste di una casa”.