Politica

Blasco: “Come ho riorganizzato la polizia municipale”

Stefano Blasco, lei è il comandante della polizia municipale di Messina dal mese di maggio. Quali sono stati gli obiettivi perseguiti in questi sette mesi?

“Il primo obiettivo è stato organizzare al meglio i servizi operativi, sia ordinari sia straordinari, sul territorio, con particolare attenzione alla stagione dei grandi eventi dopo la pandemia. Altro punto centrale: l’utilizzo delle risorse finanziarie messe a disposizione dall’amministrazione comunale per il rinnovo delle attrezzature e degli investimenti. Avvalendomi del Servizio operativo territoriale e del Servizio polizia specialistica, ho potuto avviare una migliore programmazione nello svolgimento dei servizi di controllo del territorio, interessato da diversi eventi di grande coinvolgimento popolare dopo due anni di limitazioni alle manifestazioni pubbliche”.

In questo ambito, due momenti cruciali sono stati il cosiddetto “controesodo” estivo e gli spettacoli a Piazza Duomo…

“Sì, nel primo caso si è voluta abbandonare la tendenza ad affrontare l’emergenza per favorire la pianificazione e la programmazione. Ci tengo a sottolineare che tutta l’attività si svolge seguendo le direttive del sindaco Federico Basile e del vicesindaco Salvatore Mondello. Per il controesodo, si sono predisposti piano viario, segnaletica e servizi con anticipo, senza trascurare alcuna ricaduta sulla viabilità cittadina. L’apposizione di una specifica segnaletica, la separazione dei flussi di traffico con un’attività di presidio e soprattutto la costante presenza della polizia municipale nelle zone più critiche, sul piano della viabilità, hanno garantito un maggiore ordine. Il flusso dei veicoli verso l’imbarcadero è stato meno caotico, come è stato evidenziato dagli stessi organi di stampa. La scelta di differenziare il traffico cittadino da quello dei vacanzieri ha funzionato, a beneficio della viabilità. La divisione dei due flussi, quello locale e quello per il continente, con una specifica segnaletica, ha evitato blocchi o intasamenti in città”.

Come si è svolta in generale l’attività estiva?

“Ci siamo concentrati sulla viabilità dell’isola pedonale di Torre Faro, senza trascurare le zone periferiche, con servizi in moto e controlli notturni sulle strade statali del territorio. Abbiamo garantito tre turni, con pattuglie in auto, in moto, a piedi e in monopattino elettrico. Quest’ultima è una novità. Grandi i controlli sulla pista ciclabile della litoranea, con numerosissimi verbali per le soste irregolari dei veicoli sulla pista stessa. Il grande evento dell’estate 2022 è stato il concerto di Vasco Rossi allo stadio San Filippo, con 79 agenti, ispettori e funzionari che hanno lavorato su quattro turni”.

Qual è stato l’esito della gestione del concerto di Vasco?

“Anche qui esiti oggettivi. L’afflusso e il deflusso si sono svolti in modo regolare, concludendonsi ben due ore prima dello stesso esodo avvenuto nel 2019. La gestione dell’arrivo e partenza di 200 autobus turistici è avvenuta senza complicazioni. L’organizzazione dei servizi del Corpo è stata sosttolineata dal questore di Messina (la questora Gabriella Ioppolo, n.d.r.) con una nota di compiacimento. Anche la partecipazione popolare a Piazza Duomo, seppure con numeri inferiori rispetto allo stadio, ha comportato un’organizzazione altrettanto complessa. Le pattuglie della polizia municipale hanno permesso in sicurezza il regolare svolgimento delle manifestazioni sia come viabilità, sia sul piano commerciale, con il divieto di vendita di bibite in vetro”.

E la Vara il 15 agosto?

“La Vara della rinascita, dopo due anni di pandemia, è stata gestita in maniera ordinata nonostante l’afflusso di fedeli. Grazie alla programmazione, per la prima volta, è stato scongiurato il blocco del traffico alla piazza della prefettura, al momento dello sparo dei fuochi. Quasi tutto il personale della polizia municipale è stato impiegato nella gestione della più grande manifestazione cittadina. Ricordo pure, per la commemorazione dei defunti, la presenza giornaliera di 70 unità in 16 cimiteri, due agenti fissi in ogni cimitero. Il tutto garantendo l’ordinato svolgimento della ricorrenza. Analogo sforzo è stato compiuto, da parte della polizia municipale, per garantire una buona riuscita delle manifestazioni natalizie e dell’isola pedonale di nuova istituzione”.

Qualche altra novità sul fronte dell’organizzazione interna?

“Alla fine di un corso, con il più alto numero di partecipanti, sono stati dichiarati idonei alla guida 46 operatori della polizia municipale, 32 alla guida del motociclo. Sono state acquistate 143 nuove pistole d’ordinanza e, grazie alle risorse messe a disposizione dall’amministrazione comunale, sono state acquistate nuove uniformi. Sono stati acquistati in via sperimentale pure otto monopattini elettrici per la mobilità delle pattuglie appiedate. Il tutto per migliorare il presidio del territorio, specie nelle isole pedonali. Si è acquistato pure un gestionale digitalizzato, fondamentale per la programmazione, e ampliato il parco auto e dei motocicli. Da non dimenticare anche l’acquisto di un etilometro di ultima generazione”.

Messina è una città caotica e le scelte in termini di viabilità, dagli anni Sessanta in poi, sono state disastrose. Sul piano del funzionamento del vostro Corpo, cosa manca per fare un ulteriore salto di qualità?

“Messina è una città caotica ma è anche una metropoli più ordinata e disciplinata di tante altre. Qui i progressi fatti dall’amministrazione negli ultimi 4 anni sono tangibili. E, sebbene si svolgano in un contesto urbanistico senza regole, figlio dell’industrializzazione e del boom edilizio, hanno dato un’impronta importante sul versante del rispetto delle regole. Un ambito in cui la Polizia municipale ha dato il proprio contributo in termini di impegno e competenze. E tanto altro si può ancora e si deve migliorare. Il salto di qualità deve essere quantitativo e qualitativo. E non è una frase fatta o di prammatica”.

Noi riceviamo ogni giorno le segnalazioni di cittadini, che vorrebbero una presenza maggiore e più incisiva da parte della polizia municipale. Lo stesso sindaco ha parlato di un Corpo di polizia municipale da rafforzare in termini numerici, procedendo quando sarà possibile all’assunzione di 150 agenti…

“Un numero maggiore di agenti sul territorio consentirà una migliore specializzazione e il potenziamento dei servizi territoriali e settoriali. Un maggior numero di operatori consentirà una più razionale e accurata distribuzione e gestione dei carichi di lavoro, con una migliore qualità dei servizi resi. Il potenziamento numerico del Corpo è un punto importante di questa sindacatura, che ha personale e profonda conoscenza dell’anima e delle criticità della Polizia municipale”.

Nuovi agenti e qualificati?

“I nuovi agenti, dopo la fase selettiva, dovranno essere adeguatamente formati sul piano non solo delle competenze tecniche, ma sul piano civico, perché rammentino sempre di rappresentare la città e di dovervi fungere da esempio pure sul piano psicologico. Dovranno essere formati e attrezzati nella prevenzione dei conflitti con l’utenza, e nella gestione degli elementi critici, a beneficio dell’immagine della Municipalità che rappresentano e che tutelano”.

I progressi, vanno ricordati l’impegno contro le discariche a cielo aperto da parte della polizia municipale ambientale e la tolleranza zero per chi occupa i posti per disabili, risultano evidenti. Ma, rispetto ai problemi che affliggono Messina, la strada è ancora lunghissima prima di diventare una città “normale” in termini di diritti e doveri. E di qualità della vita. Qual è, secondo lei, un altro aspetto da curare con particolare attenzione?

“La motivazione del personale anziano, che va incoraggiato a trasmettere competenze positive ed esperienza ai giovani. Questa fase è fondamentale e va curata nei dettagli. I giovani non vanno messi in strada allo sbaraglio, ma dovranno essere felici di porre la loro competenza e la loro formazione al servizio della propria città. Una città che devono amare e sentire propria, anche se non ci risiedono o non ci sono nati. Questo deve valere per tutti i componenti del Corpo. Se non ami una città, non puoi lavorare bene per essa”.