La riflessione

Cateno De Luca e la svolta nella burocrazia comunale

L’azione di rinnovamento della burocrazia comunale intrapresa dal sindaco Cateno De Luca è degna di nota. La determinazione con cui il primo cittadino ha affrontato il problema dei dirigenti e degli uffici di loro competenza, non ha precedenti nella storia amministrativa e politica della città.

L’avevamo detto già ai tempi di Accorinti: nessun progetto strutturale di rinnovamento si può realizzare a beneficio dei cittadini se non si ha a disposizione un apparato amministrativo efficiente, onesto e competente. Era la priorità delle priorità e De Luca lo ha compreso perfettamente. I debiti fuori bilancio, l’incapacità di utilizzare risorse rivenienti da disposizioni legislative regionali e nazionali,  l’inerzia nella gestione delle entrate avevano responsabilità ben precise, imputabili in primo luogo a chi percepiva stipendi e premi da dirigente ma  non svolgeva adeguatamente questo ruolo.

Nessuna caccia alle streghe

Le verifiche approfondite e documentate svolte da De Luca hanno consentito di mettere alla luce con dati di fatto le carenze della burocrazia comunale e loro nefaste conseguenze. Non è stata fatta nessuna caccia alle streghe. Sono stati evidenziati con numeri e documenti alla mano circostanziati episodi di inefficienza e di disinteresse verso le esigenze e le aspettative della comunità, che hanno condotto Messina verso il baratro finanziario, sociale ed economico

La connivenza con la politica


Tutto ciò è ovviamente avvenuto con la connivenza della politica. Sindaci, assessori e presidenti di partecipate si sono succeduti alla guida della città lasciando che il potere della burocrazia comunale si allargasse a dismisura e assumesse un’aura di intangibilità. E la motivazione è chiara: nella migliore delle ipotesi i politici non avevavo le competenze amministrative necessarie e si lasciavano guidare dai dirigenti, nella peggiore delle ipotesi volevano gestire insieme ai super burocrati un sistema marcio dalle fondamenta che andava a beneficio di pochi e a discapito di tutti coloro che non partecipavano al banchetto.

La rivoluzione nell’apparato burocratico di Messina

Di converso De Luca sta riuscendo nell’ingrato compito di rivoluzionare il sistema perchè, pur avendo talvolta modi inaccettabili, ha le mani libere, persegue obiettivi di efficienza ed è dotato di una competenza amministrativa su cui non ci possono essere dubbi. L’attuale sindaco sa leggere i bilanci, sa come si predispongono le delibere, conosce a menadito disposizioni normative ed è per questo che è riuscito a mettere di fronte alle loro responsabilità i dirigenti che sino ad oggi avevano dettato legge.

Adesso c’è da ricostruire ed è lecito attendersi che l’azione dell’apparato amministrativo nel suo complesso, non soltanto a livello apicale, si muova da ora in poi sulle coordinate della capacità e della lealtà verso i cittadini. Messina può rinascere. Ma questo obiettivo si può ottenere solo se tra coloro che in qualche modo hanno la possibilità di incidere sulla vita dei cittadini prevarrà un orientamento generosamente votato all’interesse generale e non all’interesse personale o di gruppo.

Dare un’opportunità ai giovani messinesi

In direzione del cambiamento, sarebbe meraviglioso se nei ruoli dirigenziali, anche intermedi, potesse entrare qualcuno dei giovani messinesi, che hanno studiato tanto, il più delle volte sono stati costretti ad emigrare assumendo magari funzioni importanti e hanno lo spirito di innovazione giusto per dare all’apparato burocratico comunale la scossa di cui ha bisogno, a beneficio dei cittadini.

Pippo Trimarchi