Scontro sindacati-De Luca: “Stop agli attacchi sui social al personale"

Scontro sindacati-De Luca: “Stop agli attacchi sui social al personale”

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Scontro sindacati-De Luca: “Stop agli attacchi sui social al personale”

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mercoledì 09 Ottobre 2019 - 13:58

Calapai e Di Stefano (Uil Fpl): "Giusto pretendere il massimo impegno ma si rispettino le regole"

MESSINA – “Il sindaco Cateno De Luca ponga fine ai continui attacchi sferrati all’indirizzo del personale del Comune”. A parlare sono Pippo Calapai ed Emilio Di Stefano, rispettivamente segretario generale e responsabile provinciale della Uil-Fpl.

“La Uil-Fpl – evidenziano – è stata sempre contraria all’alto numero delle strutture dipartimentali in vigore fino a qualche anno fa al Comune di Messina, grazie alle quali venivano conferiti numerosi incarichi dirigenziali ad interim. Che, visti i risultati ottenuti, non hanno migliorato i servizi da fornire ai cittadini utenti. Il paradosso è che oggi con la nuova struttura organizzativa, in vigore dall’1 ottobre, di otto dipartimenti ed un organismo di staff, si è passati all’esagerazione opposta. E le conseguenze sul buon funzionamento dell’apparato burocratico dell’Ente, non lasciano presagire niente di buono per il futuro.

“Tantissimi e variegati i servizi assegnati ai dirigenti”

In alcuni dipartimenti – aggiungono – i servizi assegnati al dirigente sono tantissimi e variegati. Non si può pensare di poter sopperire al problema scaricando responsabilità di livello dirigenziale con gli incarichi di posizioni organizzative e alte professionalità di prossima istituzione, la cui scelta spetta al dirigente e non alla politica.

E’ giusto che il sindaco pretenda il massimo dell’impegno dai dirigenti e dai dipendenti – incalzano i sindacalisti – per il raggiungimento degli obiettivi loro assegnati, ma lo deve fare nel rispetto delle regole dettate dalle leggi”.

Il sindacato evidenzia di non condividere “i sistemi utilizzati dal sindaco ed i continui attacchi generalizzati sui social nei confronti dei dipendenti, dirigenti compresi. Anche perché, quelli rimasti, sono diventati capri espiatori e vittime di questo caos amministrativo, dovuto soprattutto alla mala politica passata e recente. Il vero scandalo – aggiungono Calapai e Di Stefano – non è la dichiarazione di eccedenza di dirigenti, ma il numero ridotto al lumicino dei dipendenti in servizio che si aggira intorno al 50% della dotazione organica e per giunta con un’età media altissima di oltre 55 anni”.

Si stigmatizza, infine “il tentativo dell’Amministrazione di mettere il bavaglio alla scrivente organizzazione sindacale, ricorrendo anche all’uso dei trasferimenti per premiare o punire chi non si allinea al potere. Certo è che la Uil Fpl non s’intimorisce e non si allinea”.

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