La -monnezza- campana nel messinese, in poco più di un mese scaricate oltre 15 mila tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati

La -monnezza- campana nel messinese, in poco più di un mese scaricate oltre 15 mila tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati

La -monnezza- campana nel messinese, in poco più di un mese scaricate oltre 15 mila tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati

mercoledì 13 Aprile 2011 - 08:24

Rao del Pd ha chiesto e ottenuto per domani l’audizione in commissione dell’assessore Torre e della dirigente Musumeci. I dati forniti da quest’ultima si riferiscono al periodo dal 22 febbraio al 28 marzo: 593 camion hanno fatto avanti e indietro da Mazzarrà S. Andrea. Trasportando rifiuti urbani indifferenziati

Oltre 15 mila tonnellate di rifiuti, trasportate su 593 camion pieni di “monnezza” doc. Come tutto questo sia potuto passare inosservato è un mistero. E la voglia di far luce su esso è tanta. Del caso dei rifiuti campani scaricati a Mazzarrà Sant’Andrea si parlerà domani mattina nel corso della IV commissione consiliare di Palazzo dei Leoni, presieduta da Francesco Rella. E’ stato il capogruppo del Pd Pippo Rao a chiedere e ottenere l’audizione sia dell’assessore all’Ambiente, Carmelo Torre (nella foto), che del dirigente al ramo, Carolina Musumeci. Nel corso della commissione stessa verrà formalizzata una interrogazione alla quale Rao chiederà di rispondere già durante i lavori della commissione stessa, «per capire se risponde al vero la notizia dell’arrivo in Provincia di Messina di rifiuti dalla Regione Campania, e soprattutto di che tipo di rifiuti, oltre ad acquisire la documentazione sugli eventuali controlli ed autorizzazioni in merito, anche a fronte delle dichiarazioni rilasciate dall’assessore regionale Marino». In verità sull’arrivo di rifiuti campani nel messinese non ci sono dubbi di sorta. Né sembrerebbero essercene sul fatto che nessuno, almeno ufficialmente, sapesse nulla. Di particolare interesse è una nota di due giorni fa firmata proprio dalla dirigente Carolina Musumeci. «A questo ente – afferma – non è pervenuta alcuna formale e preventiva comunicazione sul conferimento di rifiuti, di provenienza campana, presso la discarica di cui in oggetto, esercita dalla Società che legge per conoscenza (la discarica è quella di Mazzarrà, la società è la Tirrenoambiente, ndr). Di norma codesto dipartimento (il dipartimento regionale rifiuti, a cui è inviata la nota, ndr), relativamente ai conferimenti di rifiuti da parte di soggetti pubblici e privati, presso discariche ricadenti nella Regione siciliana, trasmette le comunicazioni e/o i provvedimenti alle province territorialmente competenti demandando alle stesse l’attività di controllo». Passaggio che, evidentemente, in questo caso non è avvenuto.

Nella stessa nota la Musumeci comunica i risultati delle prime attività di controllo effettuate dal dipartimento di Palazzo dei Leoni. Dal primo prospetto (figura 1 in fotogallery) viene fuori che la quantità complessiva dei rifiuti documentalmente movimentati dalla Regione Campania alla Regione Sicilia tra il 22 febbraio e il 28 marzo è pari a 15.887,260 tonnellate, con impiego di 593 mezzi di trasporto. Dal dettaglio dei dati risulta che quantitativamente prevalgono i rifiuti codificati con codice CER 191212 (il rifiuto, quindi, è stato sottoposto ad operazioni di triturazione e vagliatura meccanica) rispetto a quelli codificati con codice CER 190501 (il rifiuto, dopo la tritovagliatura, è stato sottoposto anche a biostabilizzazione aerobica). Da ulteriori verifiche sono effettuate su un campione significativo di formulari di trasporto (figura 2 in fotogallery), risulta che parte dei rifiuti siano stati prelevati da un impianto della zona Asi di Tufino, in provincia di Napoli, altri da un impianto della zona Asi di Giugliano, ovviamente sempre in provincia di Napoli. «Per quanto riguarda la natura dei rifiuti di che trattasi – scrive la Musumeci – risulta che gli stessi siano di origine urbana e che, senza essere sottoposti a raccolta differenziata, siano stati conferiti negli impianti di Tufino o di Giugliano per essere sottoposti soltanto alle operazioni di triturazione e vagliatura meccanica oppure biostabilizzazione aerobica, previa trito-vagliatura. Per quanto riguarda la successiva fase di gestione dei rifiuti (si intende successiva alle operazioni eseguite presso gli impianti Stir sopradetti e riguarda, pertanto, lo smaltimento in discarica fuori Regione) ed avuto riguardo al fatto che i predetti rifiuti sono di natura urbana ed indifferenziati, la codificazione degli stessi non può essere assimilata ai rifiuti speciali bensì, al codice CER 20.03.01». Che “tradotto” significa: rifiuti urbani indifferenziati.

IN FOTOGALLERY LE TABELLE SUI DATI FIN QUI RACCOLTI

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