I dati di ieri hanno portato ad un triste primato di Messina nei contagi in Sicilia ed anche quelli dei giorni precedenti non erano rassicuranti. Mentre infuria la polemica su La Paglia e dimissioni del sindaco, il coordinatore regionale del dipartimento Pd Sanità Franco De Domenico si sofferma sull’ordinanza che ha fatto di Messina una zona ultrarossa, con restrizioni più severe fino al 29 gennaio rispetto al resto della Sicilia (già zona rossa) e per di più anche da una settimana prima. Il tema, anche alla luce dei contagi che non calano è sull’efficacia delle chiusure a tappeto anche ad esempio degli esercizi essenziali dell’allegato 23.
“Non mi sono mai iscritto al club di chi critica a prescindere- scrive De Domenico- e, pertanto, sostengo che ci si debba impegnare tutti a trovare soluzioni ad avere la lucidità di compiere scelte quanto più utili alla comunità, evitando di scegliere sulla base di coinvolgimenti emotivi o peggio di ingiustificabili smanie di protagonismo che non giovano a nessuno. Ed allora, avendo come obiettivo primario la lotta al contagio, ma anche la salute e la sopravvivenza economica dei cittadini, mi chiedo che senso abbiano alcuni divieti”.
L’ex deputato regionale elenca quindi i divieti ulteriori dell’ordinanza De Luca e che sono stati anche al centro di polemiche.
“Bisognerebbe- conclude De Domenico- invece, comprendere che questa 𝒛𝒐𝒏𝒂 𝒖𝒍𝒕𝒓𝒂𝒓𝒐𝒔𝒔𝒂 sta portando gravi disturbi, ansie e preoccupazione a tutti e che l’esercizio fisico costituisce una delle valvole di sfogo che bisognerebbe tollerare piuttosto che reprimere. Non voglio dilungarmi oltre perché le tematiche sarebbero tante (basti pensare alle 𝒑𝒐𝒍𝒊𝒕𝒊𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒂𝒍𝒊, 𝒂𝒊 𝒅𝒊𝒔𝒂𝒃𝒊𝒍𝒊, 𝒂𝒍𝒍𝒆 𝒔𝒄𝒖𝒐𝒍𝒆, 𝒂𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒏𝒛𝒊𝒂𝒏𝒊, 𝒆𝒕𝒄) però ritengo che, con serenità, 𝒖𝒏𝒂 𝒓𝒊𝒎𝒐𝒅𝒖𝒍𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒊𝒎𝒎𝒆𝒅𝒊𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒊 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒊 𝒕𝒓𝒆 𝒅𝒊𝒗𝒊𝒆𝒕𝒊 𝒔𝒂𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆 𝒂𝒖𝒔𝒑𝒊𝒄𝒂𝒃𝒊𝒍𝒆 nell’interesse della comunità, cosi come un ripensamento delle misure di controllo”.
L’esponente del Pd invita a riflettere sull’importanza di cambiare il paradigma di approccio alla crisi. I divieti e le proibizioni spesso vengono scambiati con il rigore ma quasi sempre costituiscono la soluzione di chi non è in grado di gestire in altro modo e si arrende. Controllare e organizzare consente, invece, di mettere solo quei divieti necessari senza per questo limitare il rigore e la legalità, ma ciò richiede impegno costante, flessibilità e rapidità delle decisioni (anche tornando indietro quando sono sbagliate) e non sempre costituiscono la via più facile.