L’invito di Germanà: «Coinvolgere i professionisti messinesi per una corretta programmazione degli interventi sul territorio»
Si tenuta, presso la VIII.a Commissione Ambiente, Territorio e LL.PP della Camera dei Deputati l’audizione dei rappresentanti degli Ordini professionali di Messina (Ingegneri, Architetti) e dell’Ordine regionale dei Geologi di Sicilia, riguardo gli eventi alluvionali che hanno colpito la zona ionica del messinese lo scorso 1 ottobre.
Alla seduta erano presenti i deputati messinesi, Antonino Germanà, promotore dell’iniziativa, e Vincenzo Garofalo. L’ordine degli ingegneri di Messina era rappresentato dall’ing. Trovato e dall’ing. Marino, l’ordine degli architetti, dall’arch. Montalto e dall’arch. Fulci, l’ordine regionale dei geologi, dal dott. Graziano, dal dott. Pinizzotto e dal dott. Privitera.
I rappresentanti dei professionisti, hanno avuto modo di esporre l’attività svolta sui luoghi colpiti dall’alluvione ed il ruolo che gli stessi continuano a ricoprire nella fase di post-emergenza. Garofalo ha accennato alla mancanza di recepimento della L. 183/89 difesa del suolo da parte della Regione Siciliana, legge che, se recepita, avrebbe consentito l’istituzione dell’Autorità di Bacino, organo indispensabile per una corretta gestione e monitoraggio del territorio. Nel corso dell’audizione si evidenziata la mancanza di coordinamento tra i vari organi istituzionali e il ritardo nella progettazione degli interventi per la messa in sicurezza delle aree colpite.
E’ stata accolta favorevolmente la proposta di Germanà sulla opportunità di definire un protocollo di intesa Stato-Regione al fine di istituire una cabina di regia con lo scopo di coinvolgere le professionalità messinesi, che fin dalle prime ore si sono impegnate volontariamente sui luoghi, per una corretta programmazione degli interventi sul territorio. Tra i consulenti nominati dal commissario delegato Lombardo – ha aggiunto Germanà – spicca il mancato coinvolgimento di professionalità locali, tra coloro che stanno redigendo i piani di messa in sicurezza; non riconoscendo in tal senso l’impegno profuso da oltre quattrocento professionisti impegnati sui luoghi del disastro”.
