Le motivazioni della sentenza del tribunale di Catania sul caso Acicatena: «Oggi la decadenza dalla carica di sindaco interverrà ex lege, automaticamente, ove nel termine di dieci giorni dal passaggio in giudicato l’eletto non opti per tale carica in luogo di quella di deputato regionale»
Doveva essere l’arma contro di lui, invece la sentenza dei giudici di Catania sul caso del sindaco di Acicatena Pippo Raffaele Nicotra si è trasformata nella carta vincente di Giuseppe Buzzanca. A consentire al sindaco di andare avanti nella sua battaglia legale è la leggina “paracadute” che l’Ars ha approvato nel febbraio di 2009 per aggirare l’ostacolo del doppio incarico. Nella sentenza dei giudici del tribunale etneo Francesco Distefano e Giovanni Dipietro si legge: «La scelte del legislatore regionale, specificamente dettata in materia incompatibilità dei deputati regionali e logicamente applicabile tutte le volte in cui si discuta compatibilità o meno di altra carica con questa, come nel caso in specie, è stata dunque quella di posporre l’esercizio del diritto di opzione alla definitiva declaratoria di incompatibilità anziché anteporre la scelta dell’eletto, in via preventiva rispetto all’esito del giudizio, lite pendente, nel breve termine decorrente dal momento dell’introduzione del ricorso elettorale e prima di conoscerne l’esito definitivo».
«Ne discende – continuano i giudici – che mentre nel regime previdente, esercitata l’opzione, veniva già con sentenza dichiarata la decadenza della carica non prescelta, oggi la decadenza dalla carica di sindaco interverrà ex lege, automaticamente, ove nel termine di dieci giorni dal passaggio in giudicato l’eletto (nel caso in esame il resistente Nicotra) non opti per tale carica in luogo di quella di deputato regionale». Quindi il tribunale «dichiara l’incompatibilità relativamente alle cariche di deputato dell’Ars e di sindaco e la consequenziale decadenza ai sensi e per gli effetti di cui in motivazione», che sono quelli appena citati. Dunque Nicotra, e di conseguenza anche Buzzanca qualora il tribunale di Messina dovesse emettere uguale sentenza, potrà avvalersi di tutti e tre i gradi di giudizio, fino alla Cassazione, prima di optare tra una carica e l’altra. Nel frattempo, per dirla con Trischitta, la pensione da deputato regionale, che matura a ottobre, sarà salva.
Al di là del singolo ricorso, nel frattempo (nel giro di qualche mese, forse a dicembre), la Consulta dovrà pronunciarsi sulla costituzionalità della leggina “paracadute”, questione sollevata dal tribunale di Palermo in merito alla vicenda che riguarda il presidente della Provincia di Caltanissetta Pino Federico, anche lui con due cariche, in quanto è al tempo stesso deputato regionale. Se la Consulta dovesse dichiarare incostituzionale la leggina, tutti i politici che ricoprono il doppio incarico (Federico, Nicotra e Buzzanca) non avranno più la facoltà di scegliere dopo il terzo grado di giudizio e dovranno optare subito. Sempre che a quel punto non l’abbiano già fatto.
