L'incontro Buzzanca-Matteoli ha fissato dei passaggi importanti per le opere interdipendenti. Rao (Pd): «Il tavolo tecnico tenga conto dell'opinione pubblica messinese»
C’è intesa tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’Amministrazione comunale messinese. L’incontro romano di ieri tra il sindaco Giuseppe Buzzanca (foto al centro), il ministro Altero Matteoli (foto in basso), il presidente dell’Anas Pietro Ciucci e l’amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti (presenti anche l’assessore comunale ai Programmi complessi Gianfranco Scoglio e Enzo Garofalo, componente della Commissione Trasporti della Camera), ha prodotto, al di là delle dichiarazioni di intenti, la definizione di un calendario di incontri tecnici tra Buzzanca e gli organi istituzionali locali, da avviarsi entro il mese di settembre. Scopo del tavolo tecnico locale: l’individuazione delle opere viarie e ferroviarie strettamente interdipendenti con il Ponte ed il relativo ordine di priorità.
Stando al comunicato del Ministero: «Il tutto onde permettere l’inserimento del sistema urbano di Messina nell’atto aggiuntivo alla Intesa Generale Quadro che il governo intende sottoscrivere con la Regione Siciliana, con cui si stabiliranno gli impegni finanziari per la realizzazione delle infrastrutture ricadenti nel comprensorio messinese».
La road map verso l’inizio dei lavori è avviata, ma almeno due questioni rimangono inevase dall’esito dell’incontro di ieri: vista la brusca virata dei 30 milioni di euro, prima stanziati per alleviare l’emergenza trasporti nello Stretto, poi deviati per la copertura del taglio dell’Ici, che finanziamenti deve aspettarsi Messina, non solo per adeguare il sistema viario all’impatto del Ponte,ma anche per le opere compensative ai disagi che i cantieri dovrebbero portare? E poi: in quale conto saranno tenute le opinioni dei cittadini messinesi che il Ponte non lo vogliono? E di quelli che lo accetterebbero, ma non prima della realizzazione di altre opere?
Sul secondo punto interviene oggi il consigliere provinciale Pippo Rao (Pd), con una nota in cui chiede che il tavolo tecnico «sia aperto alle istanze politiche di Comune e Provincia, ed alle associazioni di tutela ambientale. Si ricorda, che a Messina per anni ha operato, e continua ad operare, un forte movimento di opinione e di lotta contro la mega opera, che oltre a dare contributi in termini di informazione e trasparenza sulla -vicenda ponte-, ha portato in piazza migliaia di manifestanti, moltissimi dei quali, (lo scrivente compreso), non appartengono al partito del -NO- ideologico e pregiudiziale, e neanche si riconoscono in alcune delle posizioni più radicali di alcune frange del movimento, ma chiedono con forza che prima di mettere in atto un’opera di tale genere, con il rischio di una devastazione del territorio senza precedenti, venga fatta chiarezza su tutti quegli aspetti che ancora non sono chiari, e che gettano ombre inquietanti sugli scenari che potrebbero verificarsi per il nostro territorio, oltre a pensare che in Sicilia e Calabria dovrebbero innanzitutto essere tante altre le infrastrutture indispensabili da costruire prima del Ponte».
Sui fondi, invece, non ci sono certezze. Il tavolo tecnico per le opere connesse al Ponte, che sono tante e di grossa portata (Buzzanca ne ha elencate alcune: la doppia canna degli svincoli di Giostra e Annunziata, l’ampliamento della cittadella universitaria, un secondo svincolo autostradale a Papardo, l’attivazione della metropolitana del mare, l’interramento della linea ferrata, lo spostamento della stazione e l’ammodernamento dell’attuale sistema di trasporto del vettore pubblico) ha un mandato in bianco, con il rischio che le priorità che saranno individuate subiscano ridefinizioni e ridimensionamenti in corso d’opera, una volta scoperte le carte dei reali soldi a disposizione.
