E sono 6. E quella di ieri, è una di quelle vittorie che non ti dimentichi facilmente. Vittoria da applausi. Da amici e non. Ora la strada sarà dura con i derby più caldi alle porte, ma la strada, è quella giusta. Atteggiamento da leader della classifica che non lascia scampo agli avversari. Domenica, vittima di turno, l’Archigen Acicastello che arrivava a Messina con credenziali di tutto rispetto avendo portato al 5° set squadre ambiziose e vinto match difficili. Solitamente è difficile stabilire dove finiscono i meriti di una squadra e iniziano i demeriti dell’altra, oggi no. Nessun dubbio. Grande pallavolo e grande Pallavolo Messina. Perfetta in ogni fondamentale come perfetto è stato il libero Nicosia capace di avere a fine match il 100% di positività. Insidiosa al servizio, invalicabile a muro. Attenda in difesa e precisa in attacco, insomma, bella da vedere. Qualcuno ha anche pensato bene di filmare la partita per memorizzarsi ben bene nella mente e non cancellare il ricordo di questa prestazione. Prestazione super. Non male per una squadra che due anni fa soffriva in serie D. Ma, è chiaro, la Pallavolo Messina di oggi è ben diversa dalla Pallavolo Messina di allora.
Questa volta non è pesata neanche l’assenza dell’influenzato Warnakalla sostituito, udite udite, dal rientrante Gregorio Ferraloro. Il giovane virgulto, sembra non aver lasciato mai la squadra e, come suo costume, erige una diga a muro, insieme a Giacobbe e Nicosia, dove gli attaccanti avversari si schiantano a ripetizione. Peccato per i tifosi al seguito dell’Acicastello. I giallorossi, oggi in tenuta nero-oro, hanno vinto, stravinto, ma non solo. Gli schiacciatori De Francesco e D’Andrea hanno spopolato di banda, diventando immarcabili con il passare del tempo. Detto di Ferraloro, in diagonale con lui il sempre attento De Pasquale. Notizie confortanti anche da chi è stato chiamato in causa dalla panchina. Positivo il doppio cambio Quattrocchi – Scafidi e grande la spinta data al servizio da capitan Zaffino ogni qualvolta veniva chiamato in causa. “Oggi abbiamo fatto degli avversari quello che abbiamo voluto. Emblematico il 25 – 9 del secondo set – esordisce Caristi – ho apprezzato molto la correlazione tra muro e difesa e la gestione del contrattacco. Oggi ci siamo divertiti. Anche il pubblico presente sugli spalti. Specie quello interessato-.
