Chiesta riapertura delle iscrizioni: l’anticipo della scadenza poco pubblicizzato

Cortocircuito comunicativo tra Comune e cittadini. Secondo il presidente della V Circoscrizione, Santino Morabito, la causa più probabile del drastico crollo delle iscrizioni agli asili nido comunali. Dati del tutto inattesi che fanno registrare appena 21 domande d’iscrizione sui 44 posti disponibili presso la struttura di S. Licandro, addirittura appena 7 a fronte dei 23 offerti dall’istituto S. Chiara.

“Numeri che, in base all’endemica carenza accertata degli asili comunali, all’esperienza comparata con gli anni passati e a una rapida indagine sul territorio, non possono che essere ricondotti a una inadeguata sponsorizzazione dell’anticipo dei termini di chiusura delle iscrizioni al 31 maggio” – ha affermato il presidente della V Circoscrizione, Santino Morabito.

Ma andiamo per ordine! Preso atto dei reiterati disagi accusati dalle famiglie a causa di un vecchio regolamento comunale risalente al 1988 che segnava il 31 ottobre come termine ultimo di accesso alle iscrizioni dei bimbi presso gli asili nido cittadini, la Giunta Municipale aveva pensato bene, lo scorso 11 febbraio, di provvedere al riallineamento tra i tempi di inserimento dei nuovi utenti in seno alle strutture pubbliche e quelli imposti dalla scuola dell’obbligo.

L’adoperarsi della Giunta aveva prodotto come risultato l’anticipo dei termini di iscrizione al 31 maggio, provvedendo a risistemare una normativa che appariva ormai antiquata e che da 25 anni a questa parte dava come risultato quello di lasciare quasi vuoti gli asili nido, per lo meno per il primo trimestre ottobre-dicembre. E tuttavia la mancata sponsorizzazione di quanto deciso a febbraio, ha fatto sì che l’utenza, quasi sicuramente all’oscuro della recente modifica, non abbia provveduto per tempo a inoltrare le domande.

“A questo punto, procedere alla formazione delle graduatorie non sarebbe rispondente a quegli obiettivi di inclusione ed equità sociale tanto perseguiti” – ha chiarito lo stesso Morabito che ha, pertanto, proposto una riapertura dei termini all’assessore alle politiche sociali, Antonino Mantineo, con l’auspicio che stavolta una maggiore risonanza della notizia possa produrre gli effetti sperati. (Sara Faraci)