Alluvione un anno dopo. Lombardo a Giampilieri: “Il governo non ci sta aiutando” . Scoperta la scultura in ricordo delle vittime

Alluvione un anno dopo. Lombardo a Giampilieri: “Il governo non ci sta aiutando” . Scoperta la scultura in ricordo delle vittime

Alluvione un anno dopo. Lombardo a Giampilieri: “Il governo non ci sta aiutando” . Scoperta la scultura in ricordo delle vittime

venerdì 01 Ottobre 2010 - 16:46

Il presidente della Regione torna sui luoghi della tragedia e non risparmia affondi sull’operato fin qui svolto dal governo: “A L’Aquila stanziati molti più fondi, a Messina solo il 10% delle somme necessarie”. Grande assente del pomeriggio il sindaco Buzzanca. Lombardo incontra i parenti delle vittime: “Vi aiuteremo”

Come da programma il commissario straordinario per l’emergenza alluvione Raffaele Lombardo è giunto questo pomeriggio nei luoghi colpiti dal disastro del 1 ottobre. Dopo la conferenza tenutasi ieri pomeriggio a Palermo (criticata da più parti la scelta di non organizzarla in riva allo Stretto), il governatore ha fatto il suo arrivo a Giampilieri, luogo simbolo della tragedia, per fare il punto della situazione sugli interventi, e non risparmiando nuovamente parole dure nei confronti dello scarso appoggio fornito in questi mesi dal governo centrale. Un sostegno che, soprattutto in termini economici, per il presidente della Regione è da considerare assolutamente insufficiente soprattutto se paragonato agli stanziamenti per il terremoto dell’Aquila.

Lombardo smorza i toni dichiarando di non voler fare polemica ma di fronte ai numeri non riesce a tenere a bada la lingua: “ Qui a Messina si stanno appaltando lavori per 130 milioni di euro, 60 sono stati appaltati per San Fratello. Noi abbiamo avuto dal governo solo sessanta milioni rispetto ad un programma complessivo che prevede un investimento complessivo di 600 milioni tra la zona colpita dall’alluvione del 2009 e quella dei Nebrodi. A nostro rischio – continua Lombardo senza troppi giri di parole – stiamo attingendo dalle casse della Regione, e quello che si sta facendo qui per la messa in sicurezza e la ricostruzione proviene in gran parte da risorse regionali. Non vogliamo fare confronti con nessuno, ma mi sembra che a L’Aquila sia stato speso fino ad un miliardo e mezzo di euro dallo Stato. Dopo le prime dichiarazioni nei momenti caldi – afferma – il governo nazionale ha fatto poco. Noi ci auguriamo che alla fine lo Stato faccia qui quello che ha fatto altrove”. Anche per l’utilizzo dei Fondi Fas è necessario attendere un decreto governativo.

Un Lombardo pungente quello giunto in riva allo Stretto per commemorare le 37 vittime, assistere alla scopertura del monumento commemorativo realizzato dall’architetto Achille Zaccone e parlare, rigorosamente a porte chiuse, con chi è rimasto senza niente. Unico grande assente del pomeriggio il sindaco Buzzanca: a “rappresentare” il Comune la moglie Daniele e l’assessore Isgrò. Non sono mancate le frecciate rivolte a distanza ed indirettamente al primo cittadino: nel primo caso con riferimento alla legge, proposta dal sindaco di Messina per l’assunzione dei familiari delle vittime: “Si è trattato solo di fumo negli occhi – ha commentato Lombardo – il provvedimento (non approvato) sarebbe stato impugnato comunque dal commissario dello Stato che aveva mostrato diverse perplessità . Verremo incontro alle esigenze dei cittadini messinesi rispettando le leggi e valutando ciascuna situazione caso per caso. Anche in questa circostanza però sarà determinante l’apporto dello Stato”.

Secondo pungente passaggio quello relativo alla richiesta di dimissioni del presidente della regione dall’incarico di commissario, avanzata da Buzzanca: “Preferisco non rispondere – commenta Lombardo – mi limito a dire che il primo cittadino di Messina, in qualità di soggetto attuatore, fa parte della macchina dell’emergenza, è come se un assessore ai lavori pubblici criticasse il suo sindaco”.

Chiuso il capitolo del “botta/risposta”, si è proceduto alla scopertura della monumento in ricordo delle vittime. Il segno concreto di un pensiero che non deve svanire e sbiadire con il tempo. A scoprire la scultura raffigurante lo strumento musicale della lira, Placido Vitale, uno dei componenti del Comitato “Salviamo Giampilieri”: “Giampilieri e le altre zone colpite hanno vissuto il loro dolore con civiltà e compostezza, ma non con rassegnazione”. Particolarmente toccante il momento della lettura dei nomi delle vittime, anch’essi impressi sul monumento, accompagnato da un applauso spontaneo di tutti i presenti. Commissario dello stato

Questa la scritta riportata sulla scultura: Affinchè nel corso degli anni nessuno dimentichi il dolore che avvolse Giampilieri e i suoi abitanti, poniamo queste pietre a ricordo della tragedia del 1.ottobre 2009. Possa con il suo dolce suono questo strumento accompagnare il dolore del pianto ma anche la speranza della rinascita”

In serata da Giampilieri e Scaletta due diverse fiaccolate in ricordo delle vittime. I partecipanti si sono poi ritrovati nei pressi della statua di Padre Pio vicino la stazione della Metroferrovia.

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