Le notti insonni di via Cavour: tra schiamazzi rombi di motorini e stereo -a palla-

Le notti insonni di via Cavour: tra schiamazzi rombi di motorini e stereo -a palla-

Le notti insonni di via Cavour: tra schiamazzi rombi di motorini e stereo -a palla-

lunedì 20 Settembre 2010 - 08:14

La denuncia di una residente della zona, esasperata dall’incivile bivacco notturno che non permette più di trascorrere una notte di riposo. “Che fine hanno fatto le forze dell’ordine”?

Una mail inviata in piena notte (h4.40) il 19 settembre, per testimoniare “dal vivo” l’inferno di via Cavour. A scrivere è una cittadina residente in una delle palazzine a ridosso della strada, esasperata dal continuo fracasso notturno (ancora più accentuato nel fine settimana) che non permette più, né a lei né ai suoi figli, di dormire sonni tranquilli.

“Dalle 22 fino alle 7 del mattino – denuncia la signora – in prossimità di alcuni ritrovi, centinaia di persone tra la strada e il marciapiede, oppure accomodati ai tavolini dislocati lì nei pressi, trascorrono il fine serata urlando, bestemmiando, litigando, impedendo così a chi abita nei dintorni di poter dormire. C’è persino chi ama gridare stando appeso alla pensilina dell’autobus. Per non parlare poi – si legge ancora nella disperata mail della cittadina – delle auto e dei motorini posteggiati in doppia e tripla fila che non permettono più l’uscita delle macchine regolarmente parcheggiate, con l’inevitabile conseguenza di suonate di clacson da parte di coloro che sono rimasti intrappolati”.

La precisa e dettagliata descrizione fornita dalla lettrice non si ferma qui: “Il rombo dell’andirivieni dei motorini, il suono degli antifurti dei ciclomotori parcheggiati su cui si siedono le persone, continue soste o passaggi di auto con lo stereo a volume assordante con relative vibrazioni di finestre e pareti, ed infine, il camion della nettezza urbana che oltre al suo naturale rumore, trovando la zona operativa sistematicamente occupata, strombazza il proprio clacson senza alcuna preoccupazione.

Il tutto amplificato dal rimbombo tra le palazzine limitrofe e triplicato dal silenzio della notte”.

Quando poi i divertimenti notturni sono terminati, lo scenario che si presenta sui marciapiedi fino a poco tempo prima teatro di divertimenti è assolutamente desolante: in terra migliaia di mozziconi di sigarette, residui di brioche e granite sciolte, cartacce, il cassonetto al centro della corsia, bicchieri di liquore svuotati e buttati sulle auto in sosta, bottiglie rotte, e quant’altro.

La cittadina, non più disposta a tollerare quella che sembra ormai essere diventata un’irrinunciabile abitudine notturna, invita dunque le autorità competenti ad effettuare controlli più frequenti nella zona almeno per cercare di limitare i disagi causati dal divertimento altrui. Un divertimento, se così può essere definito, ai limiti del vivere civile.

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