Politica

Il Movimento No Ponte: “Non è vero che il progetto è pronto, manca parere ambientale”

“Il Movimento No Ponte, ed i cittadini dell’area dello Stretto, con tante mobilitazioni ed iniziative di informazione, aveva contribuito a bloccare l’iter progettuale e l’avvio dei cantieri. Attraverso un’articolata combinazione di iniziative di piazza e di controinformazione sulla natura devastante e speculativa del Ponte sullo Stretto si era completamente ribaltato il consenso che inizialmente sembrava tutto a vantaggio della Grande Opera. Tutto ciò ha rappresentato una grande esperienza di partecipazione popolare a difesa del territorio e dell’ambiente”.

Il Movimento “No Ponte” ricorda lo stop di dieci anni fa al progetto.

“Non c’è alcun dubbio che il futuro diverso per il nostro territorio, immaginato dalle migliaia di partecipanti alle iniziative No Ponte, non ha trovato un quadro politico capace di accogliere quella richiesta e quelle proposte. La Grande Opera sembra, così, tornare come scelta per disperazione. Tocca, dunque, a noi riprendere le mobilitazioni. Tocca a tutti noi contrastare la disperazione che fa preferire la devastazione in cambio della promessa di posti di lavoro che non arriveranno mai. Tocca a noi fermare il partito degli affari. Tocca a tutti noi difendere il paesaggio dello Stretto. Tocca a noi intraprendere un nuovo percorso di controinformazione”.

“Non è vero che il progetto è approvato e pronto”

Prosegue la nota: “Non è per nulla vero che il progetto sia approvato e pronto, mancando ancora nel 2013 il parere del Ministero per l’ambiente. Dobbiamo dire agli abitanti dei milioni di metri cubi di materiali di scavo da smaltire e informare la popolazione che la campata unica più lunga al momento è di poco più di 2.000 metri mentre questa sarebbe di 3.300. Insomma, è il nostro un No ideologico o è il loro un Sì ideologico? Abbiamo ripreso il cammino. Non ci fermeremo se non quando il Ponte sarà cancellato dal futuro del nostro territorio e si sarà affermato, definito, avviato lo sviluppo dei necessari interventi per la tutela del territorio, dell’ambiente, degli edifici e la costruzione delle strutture e infrastrutture in grado di creare lavoro vero e stabile in misura anche maggiore”.