Ponte sullo Stretto, il ministro Salvini pigia sull'acceleratore

Ponte sullo Stretto, il ministro Salvini pigia sull’acceleratore

Redazione

Ponte sullo Stretto, il ministro Salvini pigia sull’acceleratore

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martedì 08 Novembre 2022 - 18:35

Occhiuto: fondamentale potenziare anche strade e ferrovie. Il Comitato Ponte sùbito: il 19 tavola rotonda a Messina. Potere al popolo: «Salvini vende fumo»

REGGIO CALABRIA – Il Ponte sullo Stretto è un’opera prioritaria sia per il governo nazionale che per le Regioni coinvolte, la sua realizzazione avrà ricadute positive per tutta Europa e servirà per incentivare il miglioramento generale delle infrastrutture come già successo, in passato, con l’Autostrada del Sole.

È quanto emerso dall’incontro odierno tra il vicepremier e ministro a Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini e i Governatori di Calabria e Sicilia, Roberto Occhiuto e Renato Schifani rispettivamente.

“Regia permanente” per le opere commissariate

È stato fatto il punto della situazione, per riannodare i fili della questione-Ponte, anche in relazione a tutte le opere commissariate in Calabria e in Sicilia su cui c’è stato un approfondimento tecnico: Salvini è determinato a sbloccarle. Sul tavolo ci sono progetti significativi, come la Statale Jonica in Calabria, l’Alta Velocità o la ferrovia Palermo-Catania. Per una maggiore concretezza e operatività, è stato deciso di creare una regia permanente tra Regioni e Ministero.

Nuovo studio di fattibilità

Per quanto riguarda il Ponte, ci sarà al più presto un incontro istituzionale con Rfi.

La società del gruppo Ferrovie dello Stato ha avuto l’incarico dal precedente esecutivo di organizzare un ulteriore studio di fattibilità.

Secondo il Presidente della Giunta regionale calabrese Roberto Occhiuto, il Ponte «è un’infrastruttura strategica, ma c’è da affrontare anche il tema più complessivo dell’infrastrutturazione delle Regioni del Mezzogiorno. Per cui abbiamo deciso di istituire un gruppo di lavoro per ragionare insieme su come dotare il Sud delle infrastrutture strategiche di cui ha necessità, come la Strada Statale 106 per la Calabria o, più in generale, l’Alta velocità ferroviaria. Allo stato – ha evidenziato Occhiuto, incontrando i giornalisti, al termine dell’incontro al Ministero delle Infrastrutture – tra gli investimenti del Pnrr non c’è alcuna opera strategica per la Calabria, non ci sono opere strategiche nemmeno finanziate nel bilancio dello Stato. Quindi, sì al Ponte con grande decisione, ma sì anche a tutte le altre infrastrutture che servono a fare della Calabria, della Sicilia e di tutto il Mezzogiorno l’hub d’Italia e dell’Europa sul Mediterraneo».

Comitato ‘Ponte sùbito’, il 16 tavola rotonda a Messina

E si fa vivo sul tema anche il Comitato Ponte sùbito, sottolineando come l’incontro odierno segnerà senz’altro una svolta quanto alla megaopera, «che sarà apprezzata globalmente per i suoi rivoluzionari aspetti ingegneristici, di enorme impatto sulla crescita economica e della competitività del sistema economico del Sud.

Investire sul Ponte e sulle opere autostradali e ferroviarie connesse alla sua realizzazione – si legge ancora nel comunicato diramato agli organi d’informazione – delinea e rafforza ancor di più una visione di sistema e progettuale per una crescita duratura e competitiva del Sud. Bene, quindi, la sottolineatura del Governatore calabrese Occhiuto che ha chiesto maggiori interventi anche per la rete viaria e ferroviaria regionale sia per la Calabria che per la Sicilia, ricordando l’esempio dell’Autostrada del Sole ed evidenziando come sarà proprio la realizzazione del Ponte a rilanciare a catena tutto il territorio e determinare la realizzazione anche delle altre infrastrutture».

E al di là delle valutazioni di merito, fa sapere il Comitato d’aver programmato sul tema, per il prossimo 16 novembre all’Università di Messina, una tavola rotonda con vari esperti del settore infrastrutturale, sulla quale saranno forniti maggiori dettagli nei prossimi giorni.

Durissimo Potere al popolo: «Salvini, venditore di fumo…»

Diversamente, Potere al popolo Calabria ritiene che sia gravissimo anche solo aver ripreso la discussione politico-amministrativa su un’opera considerata inutile/nociva come il Ponte. «Con una guerra alle porte, con una pandemia iniziata due anni fa e da cui ancora non siamo usciti, con una crisi economica e sociale drammatica, sarebbe solo folle pensare di perdere tempo (e soldi pubblici) a parlare di favole, ma a quanto pare governi nazionali e regionali non tengono scuorno.

A Salvini, a Occhiuto, a Schifani e a tutti i fan di questa farsa – così Potere al popolo -, andrebbe semplicemente ricordato perché nel 2013 si è optato per la cancellazione ufficiale del progetto, l’annullamento di tutti i contratti allora in essere e la liquidazione della società concessionaria, la Stretto di Messina spa: il coordinatore tecnico-scientifico del progetto Remo Calzona aveva ammesso che, a fronte di numerose edizioni di un progetto infinito, quella decisiva per dimostrarne la realizzabilità, la progettazione esecutiva, non si era mai realizzata perché avrebbe dimostrato l’esatto contrario della fattibilità, ovvero la non realizzabilità del manufatto».

ponte stretto di messina

Il progetto, ribadiscono dal versante calabrese di Pap, è «allo stato non realizzabile sia nell’ultima versione con unica campata di 3,3 chilometri, sia nella versione con i piloni nello Stretto (che oggi qualcuno vorrebbe riproporre), bocciata anni prima proprio dai consulenti della Stretto di Messina e dal Ministero, che avevano concluso sull’impossibilità di poggiare il manufatto su pile “nel mare”, proprio per le condizioni sismotettoniche e meteoclimatiche dello Stretto. Non parliamo delle soluzioni in tunnel, subalveo o sotterraneo, bocciate già da tempo. E sempre dai progettisti, non da ambientalisti e da “quelli del no a tutto”.

Perché? Il motivo, esercitano ancora il ‘vizio della memoria’ da Pap, è molto molto semplice, e sempre legato non a oscuri demonizzatori ma agli stessi tecnici e consulenti all’epoca incaricati di progettarlo e realizzarlo: «Non esistono ancora i materiali che assicurano le prestazioni tecnologiche necessarie per costruirlo – rammentano da Potere al popolo -. Quest’enorme problema è ben noto, soprattutto a chi oggi insiste che il Ponte sia immediatamente cantierabile. Infatti, non potendo cancellare la Calabria dalla faccia della Terra, rimane come unica idea quella di trasformare il nostro territorio in un cantiere infinito. È questa per la politica, nazionale e purtroppo anche locale, la risposta alle tante problematiche di questa terra».

Ecco allora che, secondo la formazione di Sinistra radicale, in fondo la questione-Ponte è squisitamente ‘politica’. Sì, politica perché «il Ponte è un annuncio perenne, ma che ha già prodotto oltre ad un enorme quanto inutile spreco di denaro pubblico anche l’effetto di dirottare in altri lidi investimenti utili ad affrontare interventi più urgenti e prioritari. Il Ponte è una mucca da mungere per consulenti e progettisti in attesa che ripartano studi e progettazioni infinite, magari per altri 50 anni e altri 500 milioni di euro, ma anche per i politici per i quali ha rappresentato un elemento di distrazione buono per tutte le campagne elettorali. Non lo è di certo per i cittadini tutti, soprattutto calabresi e siciliani, che sapranno ancora una volta dire no a questa idea scellerata».

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