Water Front, stop della Commissione Urbanistica: troppo mattone, poco mare...

Water Front, stop della Commissione Urbanistica: troppo mattone, poco mare…

Rosaria Brancato

Water Front, stop della Commissione Urbanistica: troppo mattone, poco mare…

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venerdì 02 Febbraio 2018 - 05:24

Il giudizio sugli obiettivi del Piano particolareggiato è positivo, ma la Cuc ha riscontrato una serie di criticità ed incoerenze. In sintesi il Piau torna indietro....

La Commissione urbanistica comunale ferma il PIAU evidenziando quelle criticità che ne rendono necessaria la modifica o integrazione, così come peraltro richiesto dal Genio civile ed auspicato da più parti.

Nella seduta del 23 gennaio scorso la CUC (presidente Arch. Antonino Marino componenti Arch. Elena La Spada Ing. Giovanni Miceli Arch. Sebastiano De Blasi Ing. Giuseppe Sorrenti Ing. Giuseppe Rando Arch. Gabriella Malizia Ing. Ezio Sacca Ing. Franco Sabella Arch. Alessandra Malfìtano Dott. Geol. Antonino Garnbino Prof.Fulvio Cintioli),pur esprimendo un giudizio positivo sugli obiettivi del Piano particolareggiato che riguarda il water front fino all’area ex Zir e Zis elenca una serie di punti, che definisce “elementi di incoerenza” tra i principi che sottendono al Piano stesso e le soluzioni adottate.

La Commissione urbanistica è impegnata nell’esame del PIAU sin dal marzo 2017 e nel corso delle diverse riunioni è emerso come, in seguito alla delibera della giunta Accorinti del novembre 2014, la filosofia che stava dietro al Piano particolareggiato, sia mutata. A fine 2014 infatti l’amministrazione diede nuove linee guida per il progetto tra le quali quelle derivanti dalla “cancellazione della realizzazione del Ponte che comporta l'eliminazione dello spostamento della stazione ferroviaria e il mantenimento della gran parte dell'attuale fascio dei binari”.

Nel Piau vennero inoltre inserite le aree ZIS E ZIR (passate di competenza dalla Regione al Comune). Ulteriori modifiche riguardavano il ridimensionamento del Centro Servizi, il mantenimento dei binari a servizio dei moli Rizzo e Norimberga e l’ eliminazione della Marina di Maregrosso.

La conseguenza principale di queste modifiche, come peraltro evidenziò in due note trasmesse alla CUC lo scorso anno il dirigente del Dipartimento Vincenzo Schiera, è stato il mantenimento di quella “cesura tra il mare e la città” rappresentato dal mantenimento dei binari, quando invece l’obiettivo principale del Piano era la riqualificazione e la valorizzazione del water front. Seconda conseguenza, anche questa rilevata da Schiera e dal Genio civile, è stata una tendenza sempre più evidente alla nuova edificazione piuttosto che ai servizi ed alle finalità turistiche (anche questo in direzione contraria rispetto allo spirito originario del PIAU).

Il parere del CUC quindi ha un lungo elenco di criticità.

Punto di partenza è il fatto che il Piano Particolareggiato non è una “bazzecola”, ma incidendo profondamente sul territorio, “deve essere considerato in Variante al vigente P.R.G. poiché interviene anche su aree attualmente sottoposte a vincoli di inedificabilità assoluta”. Una Variante ha un suo iter da rispettare.

Stando alla Commissione inoltre il PIAU è carente sotto diversi aspetti, non indicando ad esempio, lo stato di fatto dell’attuale patrimonio edilizio per tipologie e parametri volumetrici, per gli abitanti insediati, per le attività da trasferire.

L’aspetto più importante, sul quale si soffermerà a fine seduta l’avvocato Fulvio Cintioli, è l’assenza di indicazioni sull’andamento demografico messinese a fronte invece della previsione di un notevole incremento di edilizia residenziale. La domanda è: perché il PIAU prevede nuovi palazzi se ogni anno assistiamo alla fuga dei giovani? La CUC rileva che al Piano non è stato allegato alcuno studio sull’ andamento demografico e le relative proiezioni, con verifica della capacità insediativa dell'edilizia esistente nell'intera città al fine di giustificare la necessità del notevole incremento della volumetria residenziale prevista dal Piano.

Nel Piano inoltre non sono individuate quelle funzioni e attrezzature che dovrebbero rendere attrattiva l'area da parte di turisti e altri fruitori.

Mancano quasi tutti i pareri propedeutici all'esame tra i quali si ritengono indispensabili il Parere della Soprintendenza BB.CC.AA ai fini della verifica di congruità con il "Piano Paesaggistico” e della Verifica di Assoggettabilità a VAS. Per non dimenticare che il Genio civile nell’ottobre scorso ha rilasciato un nulla osta geomorfolgico parziale, condizionato e con prescrizioni (leggi qui l’articolo).

Mentre l’assessore De Cola continua a dichiarare che Salvacolline e Piau sono due cose separate, la Cuc evidenzia l’opposto e che “sarebbe opportuno verificarne la relativa necessità degli interventi edilizi nel waterfront anche in funzione della "Variante di Tutela Ambientale al P.R.G." e del nuovo P.R.G”

Anche la collocazione di Residenza Convenzionata risulta sovradimensionata rispetto all’andamento demografico negativo e allo stato di attuazione dei P.P. di Risanamento che già dovrebbero soddisfare la richiesta.

Nell’ambito 5 (zone ex Zir e Zis) là dove si propone di "aggiornare il concetto di polo produttivo con sostituzione graduale che conduca a nuove forme di produzione", di fatto si lasciano tutti gli interventi alla libera iniziativa privata, lasciando l’attuale situazione urbana e la rete infrastrutturale.

Ulteriori perplessità riguardano i “corpi edilizi degradanti” posizionati all’interno degli isolati che alterano la tipologia dell'isolato in contrasto con la tradizione dell'isolato messinese presente in molte aree della zona sud della città.

A sintetizzare i motivi del parere contrario è il professor Fulvio Cintioli nella parte conclusiva della nota: “il Piano viene concepito senza indagine circa il futuro incremento o decremento dei residenti di Messina; addirittura viene prevista un'edificazione residenziale per notevole capacità abitativa; questa previsione appare gravemente incongrua, vieppiù perché viene trascurata la grave riduzione di esigenze abitative in città, a misura della gravissima situazione economico – sociale; giusto questa situazione suggeriva, forse, un'opposta impostazione, privilegiante assolutamente finalità ricettivo – turistiche e ricreative di ampio respiro per i residenti, nonché per attrarre flussi dalla provincia; appare incongruo approvare un piano particolareggiato così ampio, quando è in itinere il concepimento della variante al P.R.G.; tanto più perché il PIAU in esame è, in realtà, un piano programmatore, giacché non presenta la regolazione particolareggiata che è precipua dei piani attuativi; ritiene ben ispirata la nota del 21 marzo 2017 del Dirigente del Dipartimento Schiera nonché quella del 28 aprile del 2016 a firma dello stesso; la sensazione che trae dall'esame del piano è che si sia finito col valorizzare la proprietà della aree edificabili anziché l'interesse della città a mettere a frutto socio-economico per la collettività l'ultima risorsa offerta dal territorio cittadino per tentare di riscattare le sorti della comunità”.

Rosaria Brancato

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