«Rfi mortifica il nostro ruolo»: i rappresentanti della Rsu rimettono il proprio mandato

«Rfi mortifica il nostro ruolo»: i rappresentanti della Rsu rimettono il proprio mandato

«Rfi mortifica il nostro ruolo»: i rappresentanti della Rsu rimettono il proprio mandato

mercoledì 07 Aprile 2010 - 13:58

Dura nota inviata ai vertici aziendali, nella quale si denunciano tutte le problematiche alle quali non è stata data risposta

Con una forte lettera di denuncia, inviata ai massimi livelli di Rfi, alle segreterie nazionali e territoriali dei sindacati ed agli organi di informazione, i componenti della R.S.U. (Rappresentanza Sindacale Unitaria) hanno annunciato la decisione unanime di rimettere il proprio mandato. Nella nota i rappresentanti dei lavoratori denunciano «l’atteggiamento della dirigenza della divisione della Navigazione di Rfi che impedisce di svolgere il ruolo che le norme contrattuali e di legge assegnano ai rappresentanti sindacali eletti dai lavoratori, mortificando, di fatto, l’essenza della democrazia rappresentativa nei luoghi di lavoro».

«Oggi la situazione è divenuta drammatica per lo stato di abbandono e di degrado in cui versa il servizio di traghettamento nello Stretto di Messina», sostengono, nella nota, i rappresentanti dei lavoratori.«Non si capisce se per incapacità o per seguire un preciso disegno strategico oggi il servizio di traghettamento pubblico versa in un pericoloso stato di abbandono, con strutture e navi in una situazione di degrado da terzo mondo, con il personale demotivato e sfiduciato che spesso deve fronteggiare le sacrosante proteste dei passeggeri costretti a subire continui disservizi, che certamente non dipendono dalla volontà dei lavoratori».

La lettera prosegue elencando una serie di criticità per la cui risoluzione la Rsu da tempo richiede, vanamente, risposte: mancato avvio degli investimenti più volte promessi, per una nuova nave ferroviaria e per rimettere in servizio la nave “Logudoru” la nave più giovane della flotta Fs, da anni abbandonata nel porto di Napoli; sistema di manutenzione ormai fuori controllo che non riesce più a garantire l’efficienza della flotta ormai vetusta e fuori mercato; sperpero di denaro pubblico sulle due navi ex “Razzoli” e “Budelli”; accordi pregressi applicati solo per la parte di convenienza Rfi disattendendo la parte riguardante tutele e diritti dei lavoratori; mancato avvio della Metropolitana del Mare e organizzazione del servizio; politica commerciale del servizio gommato, chiaramente rinunciataria e scarsamente efficace; mancata istituzione del “Libro Unico del Lavoro” espressamente previsto come obbligo di legge dal decreto legge n. 112 del 25.06.2008, convertito con legge n. 133 del 06.08.2008.

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