Il sindaco ha dichiarato in giornata che sceglierebbe di andare avanti nella guida della città, ma seguendo i consigli degli avvocati attenderà la conclusione dell’iter giudiziario: Resterò al mio posto nonostante l’attacco di poteri forti
Palazzo Zanca o Palazzo dei Normanni? L’amletico dilemma continua ad assalire il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, pressato dall’incompatibilità sancita dalla Consulta tra la carica di primo cittadino della città dello Stretto e deputato regionale.
Oggi è stato proprio il primo cittadino a prendere la parola, dichiarando di non volere ancora prendere una decisione in nessuna direzione: «Qualcuno vorrebbe che io lasciassi il posto di deputato regionale, dove sto facendo tanto per Messina, e non credo che gli elettori vogliano questo – ha affermato Buzzanca -. È chiaro che io opterei per la carica di sindaco perché amo la mia città, ma devo tenere conto di quanto mi dicono gli avvocati e al momento attendo che si svolga tutto l’iter giudiziario e non opterò per nessuna dei due ruoli».
Il sindaco ha poi dichiarato che nei suoi confronti e soprattutto nei confronti della città ci sarebbe «un attacco di poteri forti», con “personaggi dell’opposizione” che desidererebbero che lasciasse il posto di sindaco. «Io resterò al mio posto e non mi dimetterò né da primo cittadino, né da deputato regionale – ha proseguito Buzzanca -. Da quando sono sindaco ho fatto tante cose per Messina, dalla riqualificazione del rione di Maregrosso, agli svincoli, all’ecopass a tanto altro. E’ chiaro che questo dà fastidio a qualcuno e che c’é un attacco contro la città perché qualcuno non vuole che Messina cresca».
Nonostante quanto sostenuto da Buzzanca in giornata, dal suo entourage emergerebbe che non è ancora stata esclusa l’ipotesi di un’eventuale dimissione da deputato. (E.Rig.)
