«Datemi del romantico, se vi va. Ma io credo nel crimine perfetto. Come il vero amore, è solo questione di tempo e pazienza...»
Un romanzo che affronta insieme il tema dell’identità, del peso lacerante delle aspettative, l’influenza quotidiana dei colori e le infinite possibilità che ci offre le Rete, tirando in ballo il nostro libero arbitrio. Tutto questo è Il ragazzo con gli occhi blu (Garzanti editore, traduzione all’inglese di Laura Grandi, pp. 470, €18.60), il nuovo libro di Joanne Harris. Divenuta celebre a livello mondiale grazie a Chocolat, la Harris è stata coraggiosa e piuttosto che seguire il filone sentimentale – eccezion fatta per il recente Le Scarpe Rosse – ha voluto circumnavigare il mondo della scrittura spaziando dal gotico al fantasy per giungere sino al thriller. In tal modo ogni “lettore tipo” può aver letto un libro della Harris e Il ragazzo con gli occhi blu, una storia che oscilla pericolosamente fra presente e passato, fra reale e virtuale, a giudicare dal successo delle vendite sembra essere il suo libro più riuscito. Oggi Blu non è più ragazzino spaventato. Oggi lui ha quarant’anni e vive ancora con la madre: un’esistenza davvero ordinaria. Ma sul web è tutto diverso perché riesce a sfogare tutte le sue pulsioni inconfessabili. Ma dov’è davvero il confine fra reale e virtuale? Secondo l’autrice, intervistata per Tempostretto.it in occasione della presentazione milanese del libro, è tutta questione di libero arbitrio…
E’ vero che l’idea di questo libro deriva da un viaggio in Italia e che c’è dietro una storia assai curiosa?
«Sì. Mi trovavo in un taxi e il conducente ha cominciato a parlare della propria famiglia e in particolar modo della propria madre la quale, per tutta la durata dell’infanzia, costrinse lui e i suoi due fratelli a indossare un unico colore. La mia curiosità è stata colpita da questo aneddoto e ho cominciato a pensare a quali conseguenze avrebbe potuto generare sia nel rapporto con la madre che nei rapporti fra gli stessi bambini. La cosa ancor più curiosa è che il tassista continuava ancora ad indossare il colore che la madre gli aveva affibbiato, diceva che ormai si era abituato, gli sembrava naturale vestire così. Questa storia è stata la scintilla iniziale, ha dato il via alla mia fantasia. Ma ciò che mi ha colpito davvero è stato realizzare come una cosa apparentemente innocua avrebbe potuto generare conseguenze disastrose».
E’ stato arduo dare voce ad un personaggio complesso e ricco di sfaccettature come Blu? Un personaggio davvero malvagio…
«In realtà solo questi personaggi, assai contraddittori, attraggono la mia attenzione. Mi rendo conto che in questo modo il processo di scrittura è assai più complesso perché, presto o tardi, bisogna indagare sul loro passato ed è necessario fornirgli una voce convincente ma alla fine sono quelli che risultano più potenti».
Questi personaggi malvagi le lasciano qualcosa, dei residui, delle scorie, oppure riesce a liberarsene completamente dopo aver terminato il libro?
«Di solito i miei personaggi esauriscono la propria voce dentro il libro e difficilmente ne riscrivo. Eppure delle volte è capitato che alcuni personaggi mi sono rimasti accanto e ciò può far nascere un nuovo libro come nel caso de Le Scarpe Rosse (edito da Garzanti). Ad ogni modo quando progetto a tavolino un personaggio non ho davvero idea del destino cui andrà incontro».
Riguardo il tema del web: poter reinventare la propria identità con un alter ego virtuale è inquietante o è una forma di libertà assoluta?
«Per me la Rete è assolutamente neutrale e solo chi la usa può avere intenzioni positive o negative. In termini esistenzialisti, per me la Rete è la massima espressione del libero arbitrio».
A proposito di libero arbitrio, crede sia possibile prevedere una forma di controllo o censura per la Rete o per i blog d’un certo tipo, ad esempio come quello del “Ragazzo con gli Occhi Blu”?
«Certo sarebbe possibile ma non sarebbe affatto auspicabile né desiderabile. Solo se un reato venisse davvero commesso sarebbe necessario intervenire. In più attuare una censura significa stabilire un punto di vista obiettivo che affermi con chiarezza ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ma ovviamente è molto difficile farlo senza calpestare da un lato la libertà d’espressione e dall’altro il senso del pudore altrui. Il libero arbitrio dunque è fondamentale. Devi essere libero di non leggere ciò che non ti piace ma imporre una censura significa oltrepassare un confine dal quale sarebbe davvero difficile tornare indietro illesi».
Come si è documentata per ricostruire il mondo dei blog?
«Non ho avuto bisogno di fare particolari ricerche perché il mondo virtuale lo frequento ogni giorno sia come scrittrice sia perché mi incuriosisce fortemente».
Dato che questo libro gliel’ha ispirato l’Italia, adesso che è qui ha già tratto ispirazione per il suo futuro libro?
«E’ possibile, però ci metto un po’ di tempo a focalizzare l’ispirazione, a farla mia davvero. Certamente ogni viaggio è un’occasione perfetta visto che adoro conoscere gente e luoghi diversi. Direi che, in fin dei conti, le idee mi arrivano per osmosi. Serve solo del tempo per rielaborarle a dovere».
Sul web:
Il blog dell’assassino: http://blueeyedboy1.blogspot.com/
Gli amici del ragazzo con gli occhi blu:
Diario di pensieri persi: http://blueeyedboy1.blogspot.com/
Mendiants & Magie: http://mendiantsemagie.blogspot.com/
Pegasus Descending: http://lideablog.wordpress.com/2010/10/19/il-booktrailer-di-j-a-s-t-e-il-blog-dellassassino/
La Tela Nera: http://www.latelanera.com/editoria/news/notizia.asp?id=2047
