L’Amministrazione spedisce in consiglio la prima delibera con il Piano di fuoriuscita da tredici Spa. Dubbi tra i gruppi: l’Mpa chiede il perché del mantenimento delle quote Sogas, il Pd sollecita il “frazionamento” deliberativo. Oggi primo esame in commissione
Giovedì scorso l’annuncio congiunto Ricevuto-Bisignano: la Provicia è pronta a lasciare 38 tra società Partecipate, enti e consorzi ai quali è attualmente legata. Adesso arriva il momento più difficile, perché dalle parole bisognerà passare ai fatti. La palla passa al consiglio provinciale, chiamato ad esprimersi votando la prima proposta di delibera che gli appositi uffici hanno redatto. Un atto che in realtà non ha convinto tutti i componenti del civico consesso.
Dubbi “generali” riguardano le società che l’Ente ha deciso di iniziare a tagliare. La delibera inviata include infatti il “Piano di ricognizione e dismissione delle partecipazioni possedute dalla Provincia Regionale di Messina in Società di capitali”, dunque solo le Spa, complessivamente tredici su quindici. Dopo il botta e risposta Ricevuto-D’Amore sulla Fiera dunque, la Campionaria non sarebbe immediato oggetto di dismissione. Così come tante altre realtà, grandi e piccole, sulla quali permangono imponenti punti interrogativi: dall’Ente Autonomo Portuale al Consorzio Asi, dal Consorzio Autostrade Siciliane al Consorzio Ripopolamento Ittico del Golfo di Patti (l’elenco completo delle 38 partecipate dalle quali palazzo dei Leoni dovrebbe uscire nell’approfondimento in basso).
Ma come detto alcuni gruppi hanno espresso perplessità anche in ordine ad altre ragioni. «Chiederemo che vengano presentate più delibere di fuoriuscita, una per ogni società che si desidera abbondanare – commenta il consigliere provinciale del Pd, Pippo Rao -. Non ci si può esprimere cumulativamente su 13 Spa, perché magari c’è chi può essere d’accordo su una e non su un’altra. La costituzione di un pacchetto unico sembra assurda. Inoltre – aggiunge l’esponente del centrosinistra -, l’opposizione ritiene necessario consultare tutta la documentazione inerente bilanci, debiti ed eventuali obiettivi raggiunti da queste Partecipate. Ancora una volta, dopo settimane di attesa, l’Amministrazione si riduce a dovere operare in extremis. Abbiamo atteso tanto tempo per compiere questo passo che tutta questa fretta ha il sapore di “resa dei conti” e non ci piace tantissimo. Bisogna fare le cose in maniera oculata. Considerando le società per azioni ma anche tutti gli altri enti, società e consorzi che rappresentano un peso per le casse dell’ente senza portare benefici ai cittadini».
Qualora non dovesse ottenere quanto richiesto, l’Mpa invece annuncia che si asterrà dal voto in aula aumentando la tensione in seno alla maggioranza, dalla quale gli autonomisti sembrano allontanarsi ogni giorno di più. «Miriamo ad ottenere chiarezza sui criteri che hanno portato alla decisione di tagliare proprio queste Partecipate – dichiara il capogruppo Roberto Cerreti -. Chiediamo che l’Amministrazione ci spieghi il perché di queste scelte. Perché ad esempio mantenere Innovabic e Sogas». Ed è soprattutto la decisione riguardante la società di gestione dell’Aeroporto di Reggio Calabria che non convince i lombardiani. Per questo l’Mpa, oltre ad astenersi, potrebbe arrivare a presentare un emendamento per la fuoriuscita dalla Sogas: «L’abbandono della partecipazione contribuirebbe a risollevare almeno in parte le crepe economiche dell’Ente – aggiunge Cerreti -. E pensiamo che addirittura la Provincia potrebbe a breve trovarsi a dovere sostenere un’ingente spesa per la ricapitalizzazione della stessa Sogas, dopo aver aumentato le proprie quote da 4 al 20%, per uno scalo che utilizzano pochissimi messinesi. Eppure nel programma del presidente si parla anche di aeroporto nel territorio messinese». Cerreti conclude sostenendo che «permane molta confusione» su una delibera ritenuta «anomala», avendo il «semplice sapore di una presa d’atto perché non seguita da singole delibere che decreterebbero l’effettiva fuoriuscita dalle varie realtà».
Dubbi sui quali riflettono comunque anche altri gruppi consiliari, che prima di votare vogliono comunque capire l’effettiva linea tracciata dall’Amministrazione e quale sarà la strada per raggiungere l’obiettivo prefissato, che dovrebbe comunque essere, come dichiarato, il taglio delle spese inutili. L’assessore al ramo Bisignano dopo mesi di difficili ricerche tra i vari dipartimenti, finalizzate ad ottenere più informazioni possibili su tutte le realtà collegate a palazzo dei Leoni, vede l’avvio dell’agognato iter molto vicino. Entro il 2010 l’Ente infatti è chiamato a dare “solo” il via al completo processo di dismissione che dovrà invece concludersi nel 2011. Per domani il presidente del consiglio Salvino Fiore ha convocato per le 10.30 la prima e la seconda commissione consiliare con all’ordine del giorno proprio la delibera contenente il piano. Sarà solo l’antipasto al consiglio provinciale di mercoledì (11.30), nel corso del quale si dovrebbe cominciare a parlare in aula della fuoriuscita dalle 13 Spa. Sarà la volta buona o le sacrosante richieste prolungheranno ancora il cruciale momento? (In basso correlati tutti gli articoli sull’argomento Partecipate Provincia)
Emanuele Rigano
