Tutto rinviato al 2011, mentre rimangono i dubbi dei consiglieri sulla forma e sulla sostanza delle proposta di delibera. Ricevuto, come Bisignano, si mostra disponibile al dialogo
Lo avevamo scritto nei giorni scorsi: nella strada per il reale avvio del processo di dismissione del le società Partecipate l’ostacolo era passare dalle parole e dalle volontà ai fatti, cioè all’approvazione degli atti. I tanti “vizi” riscontrati in questi giorni dai consiglieri provinciali nella proposta di delibera contenente il piano per le società per azioni, ha di fatto frenato l’avvio dell’iter che l’Amministrazione Provinciale aveva deciso di avviare negli ultimi giorni dell’anno dopo mesi di ricerche, mancanze e qualche ritardo di troppo. La due giorni di confronto andata “in scena” in commissione (prima e seconda congiunta) si è conclusa con la caduta del numero legale, che non ha portato all’espressione del “giudizio finale” da parte dei componenti. Discorso analogo per il Consiglio provinciale, riunito per discutere della proposta ma che non ha portato a termine neppure la seduta. In mezzo ci sono i cinque che il Collegio dei Revisori ha richiesto per esprimere il parere dopo il recepimento della delibera dall’ufficio di presidenza del Consiglio. Dibattito dunque rinviato al 12 gennaio e per il momento nulla di fatto.
Dagli interventi in aula è emersa però la permanenza dei dubbi sollevati in questi giorni: quelli formali e quelli “politici”. Resta il punto interrogativo sulla forma, sull’opportunità di inglobare in unico “pacchetto” la fuoriuscita dalle 13 Spa. E poi perplessità restano sull’interpretazione dell’Amministrazione di tagliare il potere decisionale del civico consesso, attribuendogli competenza solo in materia di dismissioni e non di mantenimento di quote, che spetterebbe alla giunta. Politicamente, l’Mpa ha ribadito che si aspetta chiarimenti in merito alle decisioni assunte, nello specifico sulla volontà di confermare la partecipazione alla Sogas. A dire il vero Ricevuto, così come ha fatto Bisignano nei giorni scorsi, si è reso da subito disponibile al confronto. Il presidente della Provincia si era presentato alla buonora in commissione ma non haa trovato nessuno, mentre successivamente non ha fatto in tempo a terminare i saluti con la stampa che in consiglio era caduto il numero legale. (ER)
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