L’intervento - Nuovo Prg, stadi e sviluppo: se si vuole, si può

L’intervento – Nuovo Prg, stadi e sviluppo: se si vuole, si può

L’intervento – Nuovo Prg, stadi e sviluppo: se si vuole, si può

lunedì 16 Maggio 2011 - 09:01

Un ingegnere messinese: «Nelle città più importanti d’Italia sono in corso battaglie per individuare aree dove realizzare centri sportivi: qui abbiamo un vantaggio, sfruttiamolo»

Alcuni anni fa il gruppo Franza presentava un bel progetto finalizzato allo sfruttamento commerciale degli stadi cittadini e alla diversificazione del loro utilizzo. Quel progetto aveva un difetto: era inapprovabile e la strada di una variante urbanistica non era praticabile essendo il Comune perennemente commissariato. Oggi è in corso di elaborazione il nuovo Prg e i colleghi che ci lavorano hanno il non difficile compito di redigere uno strumento urbanistico migliore di quello attuale. Basterebbe inserire, nelle destinazioni d’uso e nelle destinazioni urbanistiche delle strutture e delle aree, le norme tali da poter approvare il progetto di allora e/o qualunque altro similare. In tutte le città più importanti d’Italia sono in corso battaglie politiche per individuare le aree ove realizzare i centri sportivi; qui abbiamo il vantaggio rispetto al resto d’Italia (per una volta) di avere già le aree individuate e le strutture realizzate, e anche importanti. Ammettere la diversificazione in strutture polifunzionali significherebbe generare tantissimo lavoro nel breve e nel medio termine, in una città al collasso: lavoro per realizzare le modifiche che sarebbero appetite dai più importanti gruppi imprendoriali (a Milano, Roma, Napoli, Firenze sognano una situazione come la nostra); lavoro a tempo indeterminato per mantenere e gestire le strutture; arginare il consumo del territorio, in quanto i volumi aggiuntivi nelle aree sportive sarebbero comunque sottratti all’espansione urbanistica e al possibile ennesimo “assalto alla diligenza” generando anche un grosso beneficio ambientale.

Per una volta, col minimo sforzo, potremmo essere un esempio per le altre città italiane, comprese tante al nord che ci deridono quali africani parassiti, perchè non ne approfittiamo? I benefici in termini di lavoro sono inimmaginabili e potrebbe partire il vero rilancio per lo sviluppo della nostra città. Spero che il problema sia stato attenzionato dai colleghi, peraltro bravi, che stanno lavorando per il Prg, ma temo che qualcuno, a Messina, abbia interessi poco chiari affinchè gli stadi restino abbandonati a marcire, nessuno investa nel calcio, nessuno generi occupazione. Se anche un simile volano di sviluppo dovesse essere trascurato, sarebbe l’ennesima occasione sprecata, e l’apatia tipica messinese, (mi ci metto anch’io) ancora una volta, una risorsa per chi ha interessi di mantenere tale situazione di collasso.

Ing. Sergio Bruno

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