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A piazza Duomo per Giulia Cecchettin, l’iniziativa di “Non una di meno”

MESSINA – Una “veglia rumorosa”. Un modo per ricordare Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato. L’iniziativa del movimento “Non una di meno”, domenica a piazza Duomo, è stato un modo per affermare che il silenzio non è la strada, fino a quando non esisteranno più i cosiddetti femminicidi.

“La fragilità maschile e una ventiduenne che non andrà mai alla sua laurea e non crescerà”

Commenta “Non una di meno”: “Giulia Cecchettin non c’è più. Non andrà mai alla sua laurea. Non uscirà più con le sue amiche. Non supererà mai i 22 anni, non crescerà. E la colpa è, ancora e sempre, della fragilità maschile. L’ego fragile con cui il maschio ha bisogno di controllare il mondo e le donne che considera sue subordinate. E se non sei controllabile vai abbattuta, come i cavalli selvaggi dominanti catturati nella vecchia America del Nord. È questa la matrice di tutti quei comportamenti che chiamano gelosia, amore, sofferenza e altre stronzate. Non stava soffrendo per amore, era frustrato perché Giulia decideva per sé e non poteva tollerare un simile affronto. Finché l’essenza del maschile coinciderà con l’avere il potere su tutto ciò che lo circonda, come prova di tale mascolinità, che nessunə si sorprenda della sua violenza. Scusaci Giulia, è stato il loro bravo ragazzo, e lo sapevamo tutte. Scusaci Giulia, saremo il tuo grido più forte che mai”.