Scuola

Alla scuola Mauro Badiazza cancelli chiusi, i genitori restano fuori: “Sarà caos”

Alla scuola Mauro Badiazza i cancelli non si aprono più per i genitori. All’interno c’è un’area parcheggio che fino a pochissimo tempo fa era utilizzata  proprio dai genitori all’ingresso e all’uscita da scuola. Ma le nuove disposizioni della dirigente scolastica hanno barrato l’accesso ai mezzi dei genitori. Non si entra più.

Le segnalazioni a Tempostretto

Innumerevoli le segnalazioni che sono giunte al nostro giornale attraverso il numero Whatsapp. Tante mamme hanno unito la voce per spiegare che questa nuova decisione crea tanti disagi e potenziali pericoli. Bambini e genitori sono costretti ad attendere fuori il suono della campanella, praticamente in mezzo alla strada. E come se non bastasse quello è un torrente a tutti gli effetti e quando piove attraversare la strada per raggiungere l’istituto diventa impossibile. Lo raccontano bene le immagini fatte e inviate proprio da una delle mamme.

«Il video è per dimostrare quanto sia complicato quando piove attraversare il torrente a piedi. E’ pericoloso perché le auto dovranno rimanere tutte lì fuori e sarà il caos. Accompagno i miei figli lì da sette anni e abbiamo sempre avuto la possibilità di accedervi con le auto senza alcun problema» ci ha scritto una mamma.

Cortile pulito e senza problemi

«Avendo noi un cortile pulito con vari stalli di sosta e senza problemi di sicurezza, che curiamo con grande attenzione in quanto sono nostri i figli che frequentano l’istituto, ci ritroviamo a dover aspettare l ‘apertura della scuola in queste condizioni. Dov’è la sicurezza dei nostri figli? In caso di maltempo la situazione è veramente precaria, senza marciapiedi» dicono altre mamme.

Gli altri problemi

A mettere sotto i riflettori la scuola Mauro Badiazza e più in generale del comprensivo Cesareo di Ritiro è anche il consigliere comunale Giandomenico La Fauci. Si tratta di due diverse realtà cittadine, legate dalla stessa sorte complicata. 

Per il consigliere è assurdo lasciare bambini e genitori ad aspettare su quello che, seppur coperto, è comunque un torrente. «Andando incontro alle indicazioni del Prefetto, che chiede di non far sorgere aree di sosta in prossimità dei torrenti, dovremmo evitare di lasciarci alunni e genitori in attesa. La struttura non ha disponibilità di un citofono. Quando i genitori giungono al plesso sono costretti a suonare il clacson per attirare l’attenzione degli addetti a scuola. Il citofono è solo un piccolo esempio: la palestra è inagibile da anni e la dirigente D’Amico non ha i fondi per il ripristino. Nell’androne sono presenti diversi secchi per la raccolta dell’acqua nelle giornate di pioggia. L’ascensore non è funzionante per la mancanza di un foglio di collaudo. La madre di un piccolo disabile ha segnalato la cosa più volte, la dirigente si è rivolta all’assessore Trimarchi che però ha dichiarato di non aver ricevuto la documentazione.

Stesso destino alla Cesareo

Non va meglio alla Cesareo. Anche qui per motivi di sicurezza la dirigente scolastica ha deciso di non aprire i cancelli prima del suono della campanella di inizio lezioni. I genitori degli alunni devono attendere – in un tratto di strada stretto e senza aree di sosta – fino all’apertura. Il motivo risiede nelle condizioni igieniche del cortile che conduce all’ingresso: erbacce, insetti e pericoli che non possono essere risolti per la situazione economica in cui versa il comprensorio. 

La Fauci spiega che la prima richiesta dei genitori è capire in quanto tempo il tutto possa essere risolto e come l’amministrazione possa intervenire. Contemporaneamente, però, sarebbe opportuno far vigilare l’area da una pattuglia della polizia municipale per salvaguardare genitori e bambini in attesa dell’apertura dei cancelli.

«Quelle della Cesareo e della Mauro-Badiazza sono solo due esempi delle tante difficoltà dei plessi scolastici cittadini. All’amministrazione chiedo un intervento immediato, lo scorso anno il sindaco De Luca aveva minacciato un ritardo nell’inizio dell’anno scolastico se gli istituti non fossero stati in sicurezza, dopo dodici mesi per tanti plessi nulla è cambiato. I dirigenti scolastici spesso devono convivere con situazioni economiche al limite, un problema da risolvere adesso».

Francesca Stornante