La Notte di San Lorenzo: falò in spiaggia e 'stelle cadenti' tra leggenda e realtà

La Notte di San Lorenzo: falò in spiaggia e ‘stelle cadenti’ tra leggenda e realtà

La Notte di San Lorenzo: falò in spiaggia e ‘stelle cadenti’ tra leggenda e realtà

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lunedì 10 Agosto 2009 - 19:44

Proviamo a sfatare quello che, almeno in parte, possiamo chiamare 'falso mito' della notte delle Stelle e scopriamo insieme i migliori luoghi d'osservazione del nostro territorio: dai Nebrodi all'Aspromonte, dall'Etna al ... lungomare di Reggio Calabria!

Sotto il cielo d’agosto, la tradizione vuole che per ogni ‘stella cadente’ avvistata, bisogna esprimere un desiderio: si tratta di un magico tocco leggendario e poetico al rapporto tra uomo e natura, che funge da collante tra il mondo materialista della nostra quotidianeità e invece la grande, disinteressata e affascinante forza della natura.

Proviamo a capire meglio, in modo tecnico e scientifico ma con linguaggio semplice, che cosa sono le ‘stelle cadenti’ e se davvero la notte di san Lorenzo è la più adatta per osservarle.

Le ‘stelle cadenti’ sono dei meteoriti (piccoli frammenti di roccia, ghiaccio o polvere) che entrando a contatto con l’atmosfera terrestre, vengono bruciati per l’attrito con la stessa atmosfera, dando luogo a quelle spettacolari scie luminose che noi chiamiamo appunto ‘meteore’, o in gergo popolare ‘stelle cadenti’.

Si tratta di particelle veramente minuscole: le più grandi pesano appena un decimo di grammo, ma sono in grado di produrre tracce tanto luminose quanto le stelle più brillanti.

Queste particelle entrano in contatto con l’atmosfera terrestre a una velocità stratosferica, fino a 260 mila km/h (!!) e proprio per questo motivo risentono di un enorme attrito che le riscalda fino a temperature elevatissime.

Per capire meglio cosa accade in questo periodo dell’anno, però, non possiamo fermarci a capire cos’è una ‘stella cadente’.

Dobbiamo andare oltre e capire anche cos’è uno sciame meteorico, detto anche pioggia meteorica. Si tratta di un fenomeno astronomico che consiste nella caduta di un gran numero di meteore. Affinchè si possa parlare di sciame meteorico, bisogna che entrino in contatto con la terra almeno 10 meteore l’ora. Questo tipo di fenomeni avviene quando la Terra, nel suo moto intorno al Sole, attraversa l’orbita di una cometa che ha lasciato una scia di detriti.

Questo tipo di fenomeno accade ogni anno nello stesso periodo, perchè la Terra attraversa ogni anno la stessa zona di spazio.

Lo sciame meteorico che caratterizza il periodo estivo, quindi quello che ci interessa in questi giorni, è quello delle ‘Perseidi’ ed è uno dei più importanti.

Lo sciame delle ‘Perseidi’ inizia il 9 e termina il 14 agosto, anche se già da fine luglio, fino al 20 agosto, è elevatissima la probabilità di poter osservare nel cielo quelle che noi chiamiamo comunemente ‘stelle cadenti’.

Il picco di visibilità è comunque concentrato intorno al 12 agosto, con una media di circa un centinaio di scie luminose osservabili ad occhio nudo ogni ora dalla Terra. Ciò rende questo sciame tra i più rilevanti in termini di osservabilità tra tutti quelli incrociati dal nostro pianeta nel corso della sua rivoluzione intorno al Sole.

La ‘leggenda’ delle -lacrime di San Lorenzo-, deriva dal fatto che nell’antichità il momento clou dello sciame era collocato proprio nella notte del 10 Agosto, ma per effetto della precessione degli equinozi, nel corso dei secoli l’evento si è spostato in avanti di un paio di giorni.

Come in ogni leggenda popolare, anche in questa c’è un fondo di verità.

Non preoccupatevi, quindi, se non riuscirete stanotte a osservare molte stelle cadenti: il momento migliore sarà tra martedì e mercoledì, specialmente dopo la mezzanotte quando la Luna sarà tramontata e quindi il cielo sarà più scuro e libero di fonti luminose.

A proposito di fonti luminose: è chiaro che per osservare in modo chiaro le ‘stelle cadenti’, bisogna individuare un punto d’osservazione lontano da punti luminosi.

Nel territorio Messinese, l’ideale per osservare le stelle cadenti è addentrarsi nell’entroterra Peloritano e Nebroideo.

Dopotutto, almeno per quanto riguarda il versante dello Stretto, sono poche le aree dei Peloritani da cui è possibile osservare bene a occhio nudo le stelle cadenti, tanto è forte l’influenza dell’inquinamento luminoso di Messina su tutto il crinale orientale fino a Dinnamare.

Nelle aree esposte a nord, invece, la situazione migliora fortemente.

Sull’Etna, oltre i duemila metri di quota e soprattutto nel versante nord, lasciando quindi da parte l’inquinamento luminoso di Catania, è ancor più facile poter scorgere questo tipo di fenomeno, così come nelle zone interne e lontane dalla costa dei Nebrodi e dell’Aspromonte, escluso il versante dello Stretto dove le luci di Reggio possono infastidire l’osservazione.

Ovviamente è anche fondamentale che le condizioni meteorologiche siano ideali: qualora il tempo fosse brutto, con una compatta copertura nuvolosa, risulterebbe impossibile osservare il cielo.

Ma non è il caso di quest’anno, tanto è limpida l’atmosfera grazie all’anticiclone che garantisce bel tempo.

Se avete voglia di saperne di più, potete fare un salto a San Mauro, un comune del Cilento, in Provincia di Salerno, dove l’Amministrazione Comunale ha organizzato l’evento ‘Scrutando le stelle’: in uno dei luoghi più suggestivi e meno inquinati dell’entroterra cilentano si potrà osservare lo spettacolo delle ‘stelle cadenti’ con i grandi telescopi professionali messi a disposizione dal liceo scientifico di Vallo della Lucania.

Se non volete andare così lontano, potete ‘accontentarvi’ della movida del Lungomare di Reggio Calabria, dove il Sindaco anche quest’anno ha confermato due ore di ‘buio’ con lo spegnimento della pubblica illuminazione del ‘Chilometro più bello d’Italia’ per consentire a turisti e residenti di ammirare, dal cuore della città (caso più unico che raro) uno spettacolo così affascinante e suggestivo.

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