Sindacati: “92 disoccupati in 92 giorni. Messina non è una grande S.Teresa”

Aperti al confronto ma pronti alla mobilitazione. Fortemente critici ma ancora disposti ad ascoltare. Con un giudizio che in questo momento è negativo su tutta la linea ed è stato concentrato in un messaggio lapidario lanciato dal segretario della Cgil: «De Luca è il peggior sindaco della storia democratica di Messina».

Non hanno risparmiato toni durissimi i tre segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil che oggi hanno deciso di rompere il silenzio dopo aver atteso per tre mesi un confronto con il primo cittadino e dopo essersi visti rinviare per almeno quattro volte gli incontri fissati con il sindaco. Perché se è vero che De Luca ogni giorno in questi primi tre mesi di governo della città ha incontrato tutti, ha parlato con tutti, ha presenziato in processioni, inaugurazioni, feste di villaggi, riunioni in tutti i palazzi istituzionali, trasmissioni televisive e quant’altro, è anche vero che non ha voluto trovare il tempo per dialogare con le organizzazioni sindacali. Un invito è arrivato per il 1 ottobre, quando De Luca ha annunciato un confronto con le parti sociali sulla relazione di inizio mandato. Ma sono stati invitati ben 43 attori tra associazioni e rappresentati di categorie di ogni genere. E non potrà essere certo l’occasione per poter discutere realmente sulle “bombe” lanciate da De Luca in queste settimane soprattutto su partecipate e dipendenti pubblici.

Per questo i tre segretari confederali oggi hanno deciso di dire la loro a muso duro per lanciare un messaggio chiaro: il tempo dell’attesa è finito, o ci si confronta in modo chiaro o dopo il 1 ottobre scatterà la mobilitazione generale.

92 POSTI DI LAVORO PERSI IN 92 GIORNI DI AMMINISTRAZIONE DE LUCA

E’ stato il padrone di casa Giovanni Mastroeni, segretario generale della Cgil, a scoccare le prime frecce contro un modus operandi che i sindacati contestano pesanemente: «Siamo fortemente preoccupati. In 92 giorni l’amministrazione De Luca ha creato 92 disoccupati: ci sono i 44 autisti interinali Atm che non sono stati riconfermati, i 15 ex Cea che da 40 mesi lavoravano in Amam e che erano stati inseriti in un percorso di stabilizzazione, i 30 lavoratori delle guardie venatorie che dovevano iniziare a lavorare con un appalto figlio di un accordo siglato in Prefettura ma sospeso da De Luca, 3 lavoratori Innovabic. Nel frattempo tribolano gli 80 operatori delle mense scolastiche e i 50 addetti alle pulizie del Comune per i quali a fine settembre scade l’appalto rinnovato mensilmente. Se continuiamo così, considerato che la legislatura durerà 1825 giorni, arriveremo tra cinque anni con 1825 posti di lavoro persi» ha detto Mastroeni che ha poi puntato subito l’attenzione sulle altre azioni targate De Luca di questi 92 giorni. «E’ stato depotenziato il trasporto pubblico locale, si attende un piano di esercizio che finora è stato presentato a tutti meno che ai lavoratori e ai sindacati. De Luca dovrebbe capire che Messina non è una grande S. Teresa Riva. Messina stava bene prima di De Luca e starà meglio dopo De Luca».

DE LUCA CI DICA QUAL E’ IL SUO MODELLO DI SVILUPPO

«Siamo abituati a prendere il toro per le corna», ha esordito così il segretario della CislTonino Genovese. «De Luca ha chiesto tempo per studiare ed esaminare la situazione di partenza, noicon grande sforzo abbiamo atteso, ma anche un percorso di studio ha bisogno di coerenza. Se studi ma nel frattempo metti in campo azioni allora vuol dire che hai già le soluzioni. E se le hai ma neghi il confronto allora stai barando». Per questo anche il segretario della Cisl ha chiarito cosa dovrà accadere dopo questo famigerato confronto del 1 ottobre: «Trenta secondi dopo che De Luca comunicherà anche alle bocciofile la situazione che ha trovato, deve partire il confronto con chi ne ha titolo. Se si parla di lavoro, la controparte sono i sindacati. Possiamo riorganizzare e ristrutturare ma tenendo sempre presente che bisogna dare alla comunità servizi di qualità ed estendere i servizi resi sempre rispettando il lavoro e senza che si perda neanche un posto di lavoro perché questa città non se lo può permettere». Genovese ha poi parlato delle grandi opportunità rappresentate dalle risorse che Messina può avere grazie allo status di Città Metropolitana o attraverso i Patti per Messina, ma mettendo in chiaro direzione e obiettivi.

E sui servizi sociali: «Non è vero che la massa di risorse destinate ai servizi sociali proviene solo dai bilanci comunali. Si mente sapendo di mentire. Abbiamo sempre detto che l’offerta è incoerente rispetto alle esigenze della città, ci saranno risorse straordinarie da mettere in campo, si può allargare la platea, rivedere i servizi fermi a 30 anni fa. Concentriamoci su come possiamo allargare le opportunità».

«DE LUCA NON CI SPAVENTI»

Lo ha detto il segretario generale della Uil Ivan Tripodi: «Abbiamo un sindaco che ha un concetto della democrazia a intermittenza. Un sindaco che lancia continue provocazioni su dipendenti fannulloni, che ha messo alla porta lavoratori, che vuole privatizzare tutto. Ha un atteggiamento di sfida e oltraggio. Proviamo profondo dissenso sul suo metodo di governo e sulle scelte che sta mettendo in campo. Questo personaggio si è convinto che può fare tutto da solo, vogliamo capire qual è la sua idea di città, visto che non ha speso una parola sui Patti, sulla sanità, sull’Autorità di sistema».

Per Tripodi in questi tre mesi c’è stato un pesante deficit di democrazia. «Conservo preziosamente il programma di De Luca in cui veramente ha scritto che vuole il Casinò a Palazzo Zanca e il tram volante. Di certo gioca d’azzardo, ma non puoi continuare a farlo con il sindacato. Il sindacato gode di ottima salute, non lanciamo sfide, vogliamo confronto». Anche la Uil ha parlato di Atm: «In così poco tempo ha convinto la città che l’Atm sia il covo di chissà quali consorterie. E nel frattempo ha destinato il servizio al massacro. Manifestando anche chiaro odio sociale nei confronti delle classi meno abbienti che più di tutte usano il trasporto pubblico e verso gli abitanti dei villaggi praticamente isolati e senza mezzi.

COSA DIREMO IL 1 OTTOBRE?

No alle privatizzazioni dei servizi pubblici e delle società partecipate comunali, dicono no allo smantellamento del tram, dicono no a quelle che definiscono bugie del sindaco: «Quando parla di eccedenze nell’organico del personale del Comune dice il falso. Mancano almeno 500 unità. Sull’Atm è uscito allo scoperto dicendo che vuole chiudere l’azienda. Sull’Amam è chiaro l’obiettivo di bloccare tutto. Non solo non si fanno politiche di sviluppo ma si sta solo creando odio sociale. Quando si attaccano lavoro, salario e diritti il sindacato risponde con la trattativa, ma dietro certi annunci c’è subito la mobilitazione. De Luca rappresenta il 24% dei messinesi e questa è una città che merita ben altro».

Francesca Stornante