Cagnolini avvelenati nel messinese. L'Aidaa: "1000 euro a chi dà informazioni"

Cagnolini avvelenati nel messinese. L’Aidaa: “1000 euro a chi dà informazioni”

Chiara Cenini

Cagnolini avvelenati nel messinese. L’Aidaa: “1000 euro a chi dà informazioni”

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venerdì 19 Marzo 2021 - 08:10

E' successo a Patti dove 3 cuccioli di cane sono stati avvelenati nei giorni scorsi. L'intervento del sindaco e delle associazioni

Sarebbe bastata una campagna di sterilizzazione per contenere il triste fenomeno del randagismo, invece ci ha pensato qualche “codardo” uomo, se uomo si può definire colui che priva indifesi animali della vita. È successo ieri nel messinese e con precisione a Patti, dove, 3 cuccioli meravigliosi,sono stati avvelenati volontariamente.

Avvelenati

I tre cuccioli sono stati trovati riversi ai bordi della strada, a ucciderli il veleno. I cuccioli sono stati ritrovati da una volontaria della zona che ha immediatamente avvisato le autorità competenti. A comunicarlo al sindaco di Patti, Mauro Aquino, è stato il veterinario dirigente dell’Asp – Azienda Sanitaria Provinciale – Giuseppe Spanò che ha fatto un sopralluogo sul posto del rinvenimento delle povere bestioline, sottolineando l’opportunità, in via cautelativa, di collocare idonei avvisi  di possibile presenza, nell’area limitrofa alla zona dove sono stati rinvenuti i cuccioli, di possibili esche avvelenate, nelle more delle risultanze degli accertamenti autoptici e tossicologici sulla carcasse.

La denuncia e la “taglia”

Prontamente il primo cittadino ha firmato un’ordinanza con la quale dispone che, a cura del Comando della Polizia Municipale, a scopo precauzionale, saranno affissi avvisi di possibile presenza appunto di esche avvelenate. Lo rende noto l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – Aidaa, che ha deciso di presentare denuncia contro ignoti e di istituire una taglia di 1.000 euro “che sarà pagata a chi fornirà informazioni regolarmente verbalizzate presso le forze dell’ordine permettendo così di individuare e far condannare in via definitiva l’autore o gli autori di tale reato”.

Una barbarie

Sembra inverosimile che nel 2021 possano accadere cose così crude ed estremamente vergognose, in una civiltà che non è civiltà, dove si crede ancora che con dei bocconi avvelenati si risolvono i problemi del randagismo. Atti di barbarie che dovrebbero essere puniti in modo esemplare. L’AIDAA, SOTTOLINEA IN UNA NOTA CHE  specialmente in Sicilia e nel sud Italia, la pratica  dell’avvelenamento è diventata  UN FENOMENO CRIMINALE DA ATTENZIONARE.Secondo i dati diffusi dall’Aidaa – Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – in Italia, ogni dieci minuti, viene avvelenato un cane e nel 2020 sono stati intorno a trentatre mila, di cui oltre il cinque per cento per avvelenamento e la nostra isola, purtroppo, guida la classifica.

Per questo L’AIDAA HA VOLUTO OFFRIRE UNA GIUSTA RICOMPENSA A CHI SAPRÀ DARE INFORMAZIONI CONCRETE SUL MOSTRO CHE HA SAPUTO TOGLIERE LA VITA AI 3 INDIFESI CUCCIOLI. CHI si rende colpevole di una cosa così IMMONDA, è un pericolo per tutta la società. “Il cuore è uno solo nel petto di ogni uomo  e la stessa miseria che porta a maltrattare un animale non tarderà a manifestarsi nella relazioni con le altre persone.” (Papa Francesco). 

2 commenti

  1. Sono TROPPI i figuri che si sono inurbati portando seco le barbarie alla base della loro stessa “cultura”.E TROPPO POCHI siamo i MESSINESI rimasti ad arginare la calata dei “viddani” che si celano nelle amministrazioni pubbliche, si annidano nel sottobosco politico, …insomma ammorbano una citta’ che non sa difendersi. Anzi, anche per un kg di …pasta offrono se stessi alla …prostituzione. Quanti esempi ci vivono sotto gli occhi;ecco perche’ i nostri figli si allontanano da Messina per vivere DIGNITOSAMENTE la loro vita. Personalmente, sono padre di due figli:entrambi stimatissimi professionisti ma lontani dal Verminaio.
    Ti domandi “CHI” resta a Messina,paese western?

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    1. ….concordo letterio…anche io ho due figli, lontani…scappati da questa genia messinese lurida e schifosa ..

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