Fc Messina, con il Siracusa quasi a porte chiuse: dieci paganti, incasso cinquanta euro

Fc Messina, con il Siracusa quasi a porte chiuse: dieci paganti, incasso cinquanta euro

Fc Messina, con il Siracusa quasi a porte chiuse: dieci paganti, incasso cinquanta euro

mercoledì 05 Novembre 2008 - 17:28

Niki Patti: «Spero che i gruppi organizzati tornino presto allo stadio, anche se per contestare Franza». Intanto annuncia una conferenza stampa nei prossimi venti giorni, per fare il punto sulle trattative societarie

A parte il risultato che condanna la squadra, l’Fc Messina contro il Siracusa ha toccato uno dei momenti più bassi della sua esistenza. Dieci paganti, cinquanta euro di incasso, numeri che fanno venire i brividi quasi quanto la condotta societaria del Gruppo Franza, che nel giro di tre anni è riuscito a rovinare e mettere sotto i piedi quanto di buono era stato costruito in dieci, lunghi, anni.

Uno stadio deserto per una partita che nel bene e nel male era sempre un derby. Vietato l’accesso ai tifosi del Siracusa dal prefetto di Messina Alecci per motivi di ordine pubblico, vietato l’ingresso ad uno sparuto gruppo di tifosi giallorossi che a pochi minuti dall’inizio della gara si erano presentati davanti ai cancelli per acquistare i biglietti, ma come anticipato la biglietteria nel giorno della gara è rimasta chiusa. Nessuna eccezione è stata fatta, la risposta è stata solo la fiscalità. E così sugli spalti si sono ritrovate circa trentacinque persone, qualche parente o amico dei calciatori in campo, i dirigenti dei due club, i cinque paganti e i giornalisti che per ritirare l’accredito si sono dovuti rivolgere ad un addetto che li custodiva in un’automobile. Altro che serie D. Così da una parte c’è una disorganizzazione che ha spesso connotato la gestione Franza, dall’altra un eccessivo rigore per una categoria che è evidentemente troppo inferiore rispetto alle manie di grandezza degli armatori. Male per loro che l’hanno voluta. In mezzo il silenzio assordante di un impianto sportivo da quaranta mila posti, sospeso solo da qualche urlo dei giocatori impegnati sul terreno di gioco.

Prova a rompere questo clima Niki Patti, che in questo momento gestisce gli aspetti tecnici e sportivi della società: «Ho dialogato con i rappresentanti dei gruppi organizzati, che ovviamente rimangono legatissimi alla maglia e soffrono in silenzio per questa situazione, informandosi sui risultati della squadra attraverso i mezzi d’informazione. Gli ho chiesto di tornare in curva anche solo per contestare Franza, ma almeno così potrebbero gridare il nome della loro città. Spero che nel giro di qualche settimana ci ripensino».

Sul fronte delle trattative societarie invece l’imprenditore tessile parla di notizie non esaltanti: «Anche se non è ancora scaduto il mio mandato, nei prossimi venti giorni convocherò una conferenza stampa per fare il punto sulle novità societarie. Fino a questo momento diciamo che sono stati manifestati degli interessamenti ma nulla di più. Rizzaro ha rivelato a parole di voler acquistare il club ma non ha ancora presentato un piano industriale per rilevarlo, come gli era stato chiesto. Purtroppo è chiaro che nessuno vuole più l’attuale presidenza, ma è scuro il fronte dei possibili nuovi soggetti interessati al nostro Messina». E se si dovesse continuare su questa strada, l’ombra di altri anni nell’anonimato potrebbe materializzarsi.

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