"Questo non è amore". Omayma simbolo delle donne vittime di violenza

“Questo non è amore”. Omayma simbolo delle donne vittime di violenza

“Questo non è amore”. Omayma simbolo delle donne vittime di violenza

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lunedì 26 Novembre 2018 - 09:28

Domani un doppio appuntamento: il primo, alle 10:15, presso il complesso di polizia Calipari; il secondo, a partire dalle 16, a Piazza Cairoli. con il camper della Polizia di Stato

Aveva 34 anni ed è stata assassinata dal marito tre anni fa, sotto gli occhi delle tre figlie. La Questura di Messina racconterà domani la storia di Omayma con un doppio appuntamento: il primo, alle 10:15, presso il complesso di polizia Calipari; il secondo, a partire dalle 16, a Piazza Cairoli. con il camper della Polizia di Stato.

Tanti quelli che l’hanno voluta ricordare e che hanno voluto lasciare un segno tangibile e di vicinanza alla battaglia portata avanti dalla Polizia di Stato, per arginare un fenomeno che continua a fare vittime. A partire dalle socie delle Fidapa di Messina e provincia il cui contributo nell’aprile scorso ha permesso la ristrutturazione della sala audizioni protette che per la circostanza sarà intitolata ad Omayma, dal poeta messinese Giovanni Malambrì che per lei ha scritto una poesia, dal pittore di fama internazionale Alex Caminiti che le ha dedicato una sua opera, dal regista Fabio Schifilliti che ispirandosi alla sua vita ha realizzato un film.

Momento centrale dell’incontro il faccia a faccia tra due poliziotte, due funzionarie che per aspetti diversi si sono occupate di lei: il commissario capo Adalgisa Di Brisco, allora dirigente dell’Ufficio Immigrazione e il vice questore aggiunto, Rosaria Di Blasi, ai tempi del fatto dirigente delle Volanti. Saranno loro con la loro testimonianza a raccontare cosa è successo la notte del 15 settembre del 2015, cosa è cambiato rispetto ad allora, cosa avrebbe potuto fare quella donna per sfuggire al suo carnefice, cosa la Polizia di Stato fa oggi per tutelare sempre più efficacemente le vittime di forme di amore malato. La Questura di Messina presenterà per l’occasione un libro dal titolo “Dille Qualcosa”, le cui pagine bianche saranno riempite da chi vorrà lasciare il segno della propria vicinanza alle donne che come Omayma hanno sofferto e continuano a soffrire. Quel libro sarà custodito nella stanza dell’ascolto protetto per alimentare il coraggio di quante decidano di denunciare, di rompere il silenzio. Video e opuscoli informativi accompagneranno i diversi momenti della manifestazione che vedrà anche la partecipazione delle autorità civili, giudiziarie, delle associazioni antiviolenza presenti sul territorio, degli studenti delle scuole messinesi, che la Questura ha voluto riunire nella consapevolezza da un lato, dell’efficacia della collaborazione nella lotta contro il femminicidio da parte di coloro che sotto diversi profili sono chiamati ad offrire risposte e soluzioni, dall’altro dell’importanza dell’informazione in chiave preventiva destinata anche e soprattutto alle future generazioni.

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