I magistrati hanno chiesto per la terza volta l'archiviazione per la morte dell'urologo barcellonese. Il medico avrebbe curato Provenzano durante la latitanza
E’ stata chiesta per la terza volta consecutiva, dalla Procura di Viterbo, l’archiviazione del procedimento penale sulla morte del dott. Attilio Manca, il giovane medico (34 anni) originario di Barcellona Pozzo di Gotto, trovato morto nel febbraio 2004 nel suo appartamento a Viterbo, città in cui lavorava come urologo nell’ospedale cittadino. Secondo i suoi familiari, che si sono opposti alle due precedenti richieste di archiviazione, il medico sarebbe stato ucciso dalla mafia, dopo essere stato costretto ad assistere all’intervento alla prostata dell’allora latitante Bernardo Provenzano, eseguito a Marsiglia nell’estate del 2003. Stando al referto ufficiale, invece, Manca sarebbe morto dopo essersi iniettato una dose di eroina. “Per la terza volta- dicono la madre Mariangela e il fratello Gianluca- siamo pronti ad opporci alla richiesta di archiviazione. Non lasceremo che sulla morte di Attilio cali il silenzio. In questa vicenda c’è stata una lunga serie di depistaggi che abbiamo sempre denunciato. La verità è che Attilio è stato ucciso dalla mafia per sbarazzarsi di un testimone scomodo-.
