Emergenza territorio: la zona nord ridotta ad un colabrodo, strade crollate e famiglie ancora isolate

Emergenza territorio: la zona nord ridotta ad un colabrodo, strade crollate e famiglie ancora isolate

Emergenza territorio: la zona nord ridotta ad un colabrodo, strade crollate e famiglie ancora isolate

giovedì 03 Marzo 2011 - 14:43

Questa mattina riunione del consiglio della VI circoscrizione: tra le proposte la dislocazione di alcuni mezzi d’emergenza custoditi nell’autoparco municipale nella zona dei villaggi, collinari e rivieraschi. La notevole estensione del territorio rende difficile il coordinamento degli interventi

A sud come a nord, a Messina l’emergenza non si ferma. Più passa il tempo, più vengono fuori criticità fino a qualche ora prima ignorate. Dalla fascia ionica ci spostiamo nei villaggi collinari e rivieraschi ricadenti nei confini della VI circoscrizione, territorio che in questo momento più che in altri, risulta ingestibile a causa della notevole estensione. Lo si è capito bene nel corso della seduta di questa mattina del consiglio di quartiere per cercare di fare il punto della situazione: quando la mano destra non sa cosa fa la sinistra, riuscire a trovare un accordo risulta ancor più complicato. Le emergenze sono tante, sia lungo la fascia costiera che nei villaggi collinari, molti dei quali, su tutti Salice e Castanea, rimasti isolati per diverse ore a causa delle frane abbattutesi sulle strade d’accesso: 12 gli smottamenti verificatisi a Salice, oltre 20 a Castanea, un centinaio in totale sulle varie strade comunali,statali e provinciali. Comune denominatore di quanto accaduto, come evidenziato nel corso della seduta, la cattiva regimentazione delle acque meteoriche che con il tempo continua a provocare dissesti idrogeologici.

Villaggi Rivieraschi. Lungo la SS113, nei pressi del villaggio Tono, Acqualadrone, Spartà, Piano Torre, San Saba, Rodia, fino ad Ortoliuzzo, il territorio è stato devastato. Fa riflettere peraltro, quasi una sorta di beffa nella tragedia, il verificarsi delle stesse frane del 2008 in località Calamona, dove è infatti stato necessario riattivare la bretella di Capo Rasocolmo. Cedimenti stradali anche nell’unica arteria che collega ad Acqualadrone, che tra i villaggi costieri risulta essere uno dei più a rischio: lì sono ancora una trentina i nuclei familiari isolati, in contrada Mulinello. Condizione quest’ultima che spinge a considerare quanto mai necessaria la realizzazione di una via alternativa lungo il litorale dei Corsari. Stessa situazione nei torrenti Puccino, Marmora e Tarantonio, dove continuano le difficoltà delle famiglie rimaste bloccate, poiché le strade che costeggiano i torrenti sono state letteralmente spazzate via dalla furia dell’acqua.

Villaggi collinari. Non va certo meglio nella zona superiore. Castanea delle Furie è rimasta isolata per una frana in località Venticinque, sulla strada provinciale che da Portella conduce al villaggio. Altre frane si sono verificate nelle arterie comunali via Masotto, via Acquicella, Contrada Gallo, Contrada Terrabianca, Contrada Frapperi/Castelluccio, Contrada Collettà: negli ultimi due casi due le famiglie bloccate. Critica la condizione a Salice per il crollo della Sp51 che conduce al villaggio attraverso Portella, lì dove 14 mesi addietro, sempre a causa di infiltrazioni d’acqua, si è verificato un altro cedimento che ha reso necessario un appalto di circa 250 mila euro. Gli interventi, ironia della sorte, sarebbe stati avviati proprio giorno 7 marzo. La carreggiata è stata immediatamente liberata da fango e detriti ma il danno strutturale non permette di guardare con ottimismo alle condizioni della strada. Inevitabili nel villaggio le conseguenze sul servizio di trasporto pubblico, che già prima lasciava a desiderare. Sulla base delle disposizioni della Provincia, infatti, l’Atm si è attivata per garantire gli spostamenti con un autobus pollicino, non oltre cioè le 6t., e con capienza nettamente ridotta. Da qui la richiesta presentata dal quartiere già nel lontano 2009, di istituire per la linea in oggetto, ovvero la 72, la prima fermata in discesa a San Michele, con il presidio di un verificatore. Ciò per evitare il sovraccarico del mezzo, abitualmente utilizzato anche da tutti i residenti del viale Giostra, e il conseguente guasto dello stesso.

Esito della seduta. Nel corso della seduta di questa mattina, è stato dato incarico alla terza commissione “Lavori Pubblici” presieduta da Orazio Calapai, ma con invito rivolto a tutti i rappresentanti di quartiere, di effettuare un attento monitoraggio del territorio (compresi i danni occorsi alle attività di privati) finalizzato alla realizzazione di dossier fotografico che verrà poi fornito all’amministrazione e alla Protezione Civile, in relazione all’istanza di stato di calamità naturale.

Le osservazioni avanzate dei consiglieri hanno poi spinto alla votazione ed approvazione di una delibera con cui si chiede all’assessorato alle manutenzioni il dislocamento di almeno due dei mezzi d’emergenza, attualmente custoditi nell’autoparco municipale, in un villaggio rivierasco e in uno collinare, così da consentire, in caso di necessità, un intervento più rapido. E’ stata inoltre proposta, ma non ancora deliberata, la richiesta di istituire in modo permanente ed operativo un’Unità di crisi locale (Ucl) presso le singole circoscrizioni in contatto diretto con gli uffici centrali. Ipotesi, quest’ultima, messa nero su bianco nel Piano di Protezione Civile Comunale testato nell’ormai famosa -Settimana della sicurezza- (simulazione terremoto 6.3 Scala Richter), ma che al momento non ha trovato un risvolto pratico. (Elena De Pasquale)

nelle foto Acqualadrone e Rodia, altri scatti su photogallery

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