-Non bastano le medaglie. Ci diano aiuto-

-Non bastano le medaglie. Ci diano aiuto-

-Non bastano le medaglie. Ci diano aiuto-

sabato 14 Novembre 2009 - 17:04

Queste le dichiarazioni del nonno dell'eroe di Giampilieri, Simone Neri.

Salvatore De Luca, 79 anni, il nonno di Simone Neri, ormai ricordato come -l’eroe di Giampilieri- – poichè nel corso dell’alluvione dell’1 ottobre scorso ha salvato prima di morire ben nove persone, tra cui anche il nonno, che ora vive con gli altri sfollati in un albergo di Messina – apprese le notizie poco rassicuranti riguardanti gli interventi da realizzare a Giampilieri e nelle altre zone disastrate dal nubifragio, si lasca andare ad uno sfogo.

La sua rabbia ed il dolore – com’è comprensibile, del resto – sono troppo forti per tacere ancora: -Sono felice per le medaglie e le varie onorificenze che hanno dato a mio nipote Simone, che era una persona fantastica, ma ci hanno abbandonato. Non abbiamo una casa e mio figlio – lo zio di Simone – che è disabile, da due mesi vive in albergo e non ha ancora avuto una sedia a rotelle. È una vergogna, non bastano le medaglie, ci diano un aiuto-.

-Per noi di Giampilieri – continua il sig. De Luca – non hanno fatto ancora niente, a differenza dell’Abruzzo, dove c’e stata grande solidarietà. È assurdo, ci stanno trattando come animali. Spero ci diano al più presto una casa, altrimenti non mi muoverò da qui. Mio nipote – prosegue tra le lacrime Salvatore De Luca – ha dato una mano a tutti, e ora nessuno ci sta aiutando. Io avevo speso tanti soldi per ristrutturare la casa che adesso non c’è più, e chissà quando ce ne daranno un’altra. Voglio infine sottolineare che ci sono grandi colpe da parte di chi ha installato le tubazioni di metano a Giampilieri, Simone è morto perché c’é stato uno scoppio improvviso e i suoi genitori sono vivi per miracolo, secondo me quei tubi sono stati montati male-.

Durante il nubifragio,infatti, anche i genitori di Simone, Pippo Neri ed Angelina De Luca, sono rimasti gravemente ustionati e ricoverati per diverse settimane negli ospedali di Catania e Palermo, sono stati dimessi solo pochi giorni fa.

Stanno bene fisicamente ma sono, ovviamente, distrutti dal dolore per la perdita del loro amato figlio. Adesso si trovano anche loro in albergo con gli altri figli, il nonno, la nonna e lo zio di Simone.

Solo poche parole da parte loro: -Ci manca molto Simone. Siamo distrutti”.

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