Operazione -terra dorata-. Truffa ai danni dell'Inps di 6 milioni e mezzo di euro

Operazione -terra dorata-. Truffa ai danni dell’Inps di 6 milioni e mezzo di euro

Operazione -terra dorata-. Truffa ai danni dell’Inps di 6 milioni e mezzo di euro

venerdì 07 Agosto 2009 - 11:04

La Guardia di Finanza ha denunciato 1984 persone per avere percepito indebite indennità. Cinque le ditte operanti nei Nebrodi che avevano architettato il raggiro

L’operazione della Guardia di Finanza “terra dorata” ha permesso di scoprire una maxi truffa ai danni dell’Inps di oltre sei milioni e mezzo di euro.

Cinque le ditte coinvolte, tutte operanti nel comprensorio nebroideo, 1984 le persone denunciate per truffa in concorso. Le indagini, iniziate circa un anno fa a seguito di delega della Procura della Repubblica di Messina, finalizzate ad accertare la veridicità delle cinque ditte, impegnate nell’attività di assunzione di braccianti agricoli da avviare alla coltura di nocciole e olive, hanno permesso di dimostrare il rapporto di lavoro fittizio instaurato tra i titolari delle stesse e i braccianti assunti. La truffa si concretizzava con la formale instaurazione di rapporti di lavoro in agricoltura. Rapporti in realtà mai o in parte instaurati. Il raggiro si articolava in questo modo. Prima veniva costituita una ditta individuale senza avere struttura organizzativa e capacità economica tale da giustificare l’assunzione di un numero così elevato di lavoratori agricoli. Poi veniva presentata una denuncia aziendale nella quale venivano indicati dati non veritieri come una disponibilità di terreni superiore a quella effettiva.

Dal 2006 al 2008, nei terreni di S. Angelo di Brolo, Sinagra, Roccella Valdemone, Montalbano Elicona, Tripi, Tortorici, Gioiosa Marea, Librizzi e Raccuja, le cinque ditte hanno documentato un fabbisogno di lavoro in misura sproporzionatamente superiore rispetto a quello effettivamente necessario, quantificato in quasi 172.000 giornate lavorative fittizie. Le aziende agricole, facendo risultare avviati al lavoro i braccianti agricoli, e presentando all’I.N.P.S. le dichiarazioni di manodopera agricola trimestrale, hanno indotto in errore gli enti previdenziali e assistenziali circa l’entità globale e l’attribuzione individuale delle giornate lavorative che sarebbero state impiegate, procurando ai lavoratori un ingiusto profitto pari alle somme di denaro dovute dall’I.N.P.S. a titolo di indennità con un correlato danno economico per l’ente previdenziale 3 milioni e400mila euro. Il danno erariale complessivo ammonta a circa 6 milioni e mezzo, comprensivo dei contributi non versati dai datori di lavoro.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Salita Villa Contino 15 - 98124 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007

Questo sito è associato alla

badge_FED