Rischio sismico e sicurezza degli edifici pubblici: la Cgil chiede risposte e un piano straordinario

Rischio sismico e sicurezza degli edifici pubblici: la Cgil chiede risposte e un piano straordinario

Rischio sismico e sicurezza degli edifici pubblici: la Cgil chiede risposte e un piano straordinario

mercoledì 23 Settembre 2009 - 14:25

Oceano: «Nonostante le nostre ripetute richieste nessuna risposta. Intanto le strade sprofondano».

La sicurezza diventerà un problema da affrontare solo dopo la prima tragedia. Ne è convinto il segretario generale della Cgil di Messina, Lillo Oceano, che da mesi sollecita le amministrazioni locali a verificare la stabilità strutturale degli edifici pubblici di Messina e provincia, prime tra tutte le scuole e gli ospedali, e che oggi torna a cercare risposte. «Mentre apprendiamo che per rischio crolli è stato posto sotto sequestro l’ospedale di Agrigento, – afferma Oceano – che una macchina è sprofondata in una voragine sulla Panoramica di Messina, fortunatamente senza conseguenze gravi, e mentre siamo ancora in attesa di conoscere il destino dell’ospedale Piemonte ritenuto anch’esso fortemente insicuro, sulle condizioni degli edifici pubblici della nostra zona ad elevatissimo rischio sismico tutto tace».

«All’indomani dell’emozione suscitata dal terremoto de L’Aquila in molti ci siamo interrogati sulla sicurezza delle scuole dove vorremmo fossero al sicuro i nostri figli, a quella degli ospedali, degli edifici pubblici frequentati quotidianamente da centinaia di persone. Non solo non ci risulta siano stati adottati provvedimenti ma non abbiamo ricevuto nemmeno rassicurazioni. Le nostre amministrazioni non ritengono evidentemente necessario intervenire fino al dramma».

La Cgil di Messina torna quindi a sollecitare Provincia e Comuni, su tutti quello di Messina, ad intervenire sul problema sicurezza con alcune misure mirate. Ecco quali: realizzare una mappatura provinciale degli edifici pubblici a rischio con priorità per scuole e ospedali; predisporre un piano di interventi secondo la gravità delle situazioni; procedere alla verifica caso per caso – e non a campione – delle attività legate all’edilizia per il rilascio delle autorizzazioni previste per legge. In particolare Oceano chiede la realizzazione di un Piano straordinario per la verifica e la messa in sicurezza di Messina. «Per realizzare un simile Piano – osserva – evidentemente non velleitario per Messina, servono ingenti risorse. Il governo nazionale ha spostato molti soldi dal sud al nord, soldi dei fondi FAS e FSE, per garantire gli ammortizzatori sociali o per la realizzazione di infrastrutture. Messina ha diritto alle risorse necessarie a garantire la sicurezza dei suoi cittadini. Per questo il nostro territorio deve rivendicare e ottenere dai Governi regionale e nazionale le risorse necessarie».

«Per quanto il tempo smorzi l’effetto allarme scatenato dalle tragedie, per ultima proprio il terremoto d’Abruzzo – conclude Oceano – c’è la cronaca con i suoi casi quotidiani a ricordarci che il nostro è un territorio fortemente a rischio e non solo per le sue caratteristiche naturali, la sismicità, la conformazione orografica, ma anche per lo scempio edilizio che ha provocato danni gravissimi. Oggi si deve quindi agire per garantire la sicurezza di tutti i cittadini e per farlo occorrono risorse che vanno intercettate attraverso la progettazione o chieste. Questo devono fare oggi i nostri amministratori perché dopo sarà troppo tardi».

(foto Sturiale)

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