Ritirava il metadone al Sert nei pressi dell’ex ospedale Margherita, che doveva servire per la sua disintossicazione e lo rivendeva a tossicodipendenti. In manette per spaccio di sostanze stupefacenti è finito il cinquantaquattrenne Francesco Bruzzese.
La Polizia ha messo le manette ai polsi dell’uomo ieri pomeriggio dopo essere risalita a lui dai dati impressi su 4 flaconi di metadone trovati in possesso di un israeliano. Quest’ultimo, Michaeli Moshe, 35 anni era in compagnia di un altro straniero quando è stato fermato dai poliziotti che avevano ricevuto una segnalazione sulla presenza sospetta di due uomini nei pressi del ristorane L’Ancora.
Agli agenti della Volanti che gli chiedevano dove avesse preso il metadone, Moshe ha raccontato di averli acquistati poco prima nei pressi del Margherita per 50 euro da un uomo chiamato Francesco. Grazie ai dati riportati sui flaconi i poliziotti sono risaliti al reale destinatario, ovvero Francesco Bruzzese. E quando sono andati a trovarlo a casa in via Vallone a Castellaccio dentro l’abitazione del cinquantaquattrenne gli agenti hanno trovato altre 4 bottiglie di metadone. Una di queste faceva parte del gruppo di sei ritirate in mattinata al Sert, un’altra l’aveva consumata davanti al personale del centro specializzato e altri 4 le aveva vendute all’israeliano.
Gli altri 3 flaconi trovatia a casa di Bruzzese dalla Polizia facevano parte di un set prelevato in precedenza sempre dal Sert all’ex ospedale Margherita.
Francesco Bruzzese è stato arrestato per spaccio, mentre le manette ai polsi dell’israeliano Michaeli Moshe sono scattate perché da marzo di quest’anno si era sottratto ai domiciliari, dove doveva scontare una condanna per furto emessa dal tribunale di Bari.
