L’arch. Caterina Sartori dice la sua sul progetto, dopo un incontro con la IV circoscrizione
Il Tirone, ed in particolare il progetto della Società di Trasformazione Urbana (Stu), continua ad essere oggetto di dibattito. Dopo le domande, le risposte, i sondaggi e le partecipazioni massicce ad essi, a parlare è il presidente dell’Istituto Mediterraneo di Bioarchitettura “Biopaesaggio Eco Design”, l’arch. Caterina Sartori, che già in altre occasioni, quale membro dell’associazione “L’altra città”, aveva avuto modo di dire la sua sul progetto. Nei giorni scorsi ha incontrato i consiglieri della Commissione Territorio della IV circoscrizione ed il presidente del Quartiere Francesco Quero per un approfondimento della questione.
Come già fatto in precedenza, la Sartori evidenzia come «il territorio urbano non possa essere considerato, nell’ambito delle scelte urbanistiche, come una astratta rappresentazione della realtà. Tale erronea interpretazione favorirebbe infatti scelte astratte e avulse dal contesto effettivo, quasi che la città fosse una scacchiera immaginaria entro la quale muovere volumi e spazi al di fuori di una valutazione complessiva e coerente con la reale natura dei luoghi, i caratteri storici e gli aspetti urbanistici». Va considerato anche il «valore archeologico accertato del borgo del Tirone», tanto da suggerire suggeriva la destinazione dei luoghi come parte di un esteso “parco archeologico urbano”, intercettante tutte le aree di scavo e, comunque, di interesse archeologico presenti nel territorio della città, anche sommerse»
A tutto questo la Sartori aggiunge che «già il Piano regolatore vigente avrebbe dovuto dare precise prescrizioni per la tutela dell’antico borgo inteso come valore di insieme, anche sotto l’accezione paesaggistica, considerando pure la possibilità di assicurare alla città, in tal modo, una dotazione di verde, seppure ricadente in area di interesse archeologico, non demandando quindi ad un successivo livello pianificatore le scelte. Ciò infatti, difficilmente avrebbe potuto agevolare l’accesso alle speculazioni private e alla relativa discriminazione tra beni tutelabili e non, dalle quali la città è ora costretta a difendersi». Sono tutte idee che sembrano sulla stessa linea di alcune delle osservazioni del IV Quartiere. A questo proposito l’arch. Sartori annuncia che, previa acquisizione di ulteriore documentazione proprio dalla Circoscrizione, verrà elaborato un documento finale «nell’ambito del quale poter completare l’esame di ciascuno degli aspetti di carattere tecnico-procedurale, al fine di una valutazione complessiva del progetto per il Tirone, da parte dei consiglieri della IV Circoscrizione».
