Questa mattina negli uffici dell’ex-Provveditorato di via La Farina, Ricevuto che dal prossimo gennaio non sarà più alla guida dell’Usp, ha salutato amici, colleghi, operatori della stampa, ripercorrendo le tappe più significative del sua carriera “tra i banchi di scuola”
Sullo sfondo le immagini di una “vita” trascorsa alla guida dell’ex-provveditorato agli studi di Messina, poi diventato Csa, oggi Usp : quasi 40 anni, per la precisione 36, quelli ripercorsi questa mattina nella conferenza stampa di saluto da Gustavo Ricevuto, che dal prossimo gennaio non ricoprirà più l’incarico di dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Una lunga “carriera scolastica” quella della dell’ex-provveditore, “a capo” della scuola messinese dal 1994, dopo una lunga e articolata “gavetta” lontano dalla città dello Stretto, con parentesi lavorative che nulla hanno avuto a che fare con tale realtà. Un mondo che a detta di Ricevuto andrebbe salvaguardato e non certo penalizzato con tagli finanziari che rischiano di depotenziarne il ruolo: «L’unico aspetto che mi vede d’accordo con la riforma Gelmini riguarda la valorizzazione del merito».
Ricevuto inizia così a ripercorrere alcune delle tappe più significative della sua carriera e della sua vita: «Una volta ottenuta la laurea in Legge – esordisce – mi sarebbe piaciuto provare la carriera in magistratura. Poi però vinsi un concorso come commissario di pubblica sicurezza e decisi di mettere definitivamente da parte le mie aspirazioni giudiziarie». L’ex-dirigente racconta e parla di sé in una delle salette degli uffici di via La Farina, “la casa madre”, così come ama definirla, salutando per nome i tanti amici, collaboratori, ex-colleghi che cercano di farsi spazio in una stanza sempre più affollata. Ricevuto ama però ricordarsi non solo nelle vesti di dirigente scolastico, un incarico che gli ha permesso di «ottenere grandi soddisfazioni, ma ricco di impegni e sacrifici», ma anche in quelle di studente: «Non posso certo dire di essere stato un allievo modello, ho sempre vissuto la scuola in modo completo, non solo pensando allo studio ma cercando anche di ritagliarmi legittimi spazi con amici e compagni di scuola, magari andando a giocare a biliardo, a calcetto, all’aria aperta, differentemente purtroppo da quanto fanno i “nuovi giovani” incollati a pc e videogames».
L’ex-dirigente scolastico non manca di ricordare le tante “battaglie” comabttute dal giorno del suo insediamento, anche grazie al supporto di coloro che lo hanno accompagnato sin dai banchi di scuola: il preside dell’Istituto classico la Farina Pio Lo Re, con il quale hanno si è cercato di mettere fine all’abitudinaria occupazione degli edifici scolastici a ridosso delle vacanze natalizie, o ancora quella condotta con l’aiuto di Beppe Gulletta, segretario provinciale dell’Asso Stampa oggi presente alla conferenza di saluto in rappresentanza del mondo dell’informazione. A parlare è proprio Gulletta: «L’anno della riforma dell’esame di stato, il 1997, e dell’introduzione dell’articolo di giornale fra le varie tipologie di tema di italiano da poter svolgere, con Gustavo ci battemmo perché nella commissione di valutazione fosse inserito un giornalista che potesse giudicare con competenza i lavori svolti dai ragazzi». Elogi anche da parte di uno dei decani del giornalismo messinese, Carmelo Garofalo che ha affermato: «Gustavo Ricevuto lascia un grande vuoto nella scuola messinese che a lui deve rivolgere un profondo ringraziamento».
Immancabile poi l’intervento del presidente della Provincia Nanni Ricevuto che rivolgendosi di “lei” al fratello Gustavo, prende la parola per qualche minuto: «A parlarle in questo momento è il rappresentante di un ente, la Provincia Regionale di Messina, che vuole ringraziarla per la precisione, la meticolosità e la lungimiranza con cui ha svolto questo incarico. Un grande successo quelle ottenuto in questi anni con il suo lavoro dal mondo scolastico messinese, un risultato che non possiamo permetterci di perdere ma di cui dobbiamo fare tesoro. Finora ha parlato il presidente della Provincia, ora che arriva il turno del fratello è meglio che mi fermi altrimenti rischiamo solo di commuoverci».
L’ex-provveditore che per tutta la conferenza parla a ruota libera «preferisco improvvisare» commenta, nel rivolgere gli ultimissimi saluti e ringraziamenti a quanti in questi lunghi anni gli sono stati vicino, preferisce però “affidarsi” a qualche pensiero scritto, evitando così il rischio di dimenticare qualcuno: «Ho sempre cercato si svolgere la meglio il mio compito soprattutto nell’interesse degli studenti che rimangono gli unici veri protagonisti della scuola e a cui rivolgo il mio grazie. Così come mi sento di ringraziare coloro che mi hanno affiancato nel mio percorso lavorativo, tutte le figure professionali appartenenti al personale Ata. Un grazie anche a tutti i rappresentanti di Enti ed Istituzioni che sono stati al nostro fianco, alla stampa che molto spesso ha fatto da “pungolo” per il successivo sviluppo di importanti iniziative. Mi rendo conto di non essere stato simpatico a tutti – conclude Ricevuto – e chiedo perdono, in consapevole umiltà, delle mie possibili manchevolezze».
