Vertenza Atm. Incontro dei sindacati autonomi con l'assessore Capone e il direttore Conte: bloccate le procedure di raffreddamento

Vertenza Atm. Incontro dei sindacati autonomi con l’assessore Capone e il direttore Conte: bloccate le procedure di raffreddamento

Redazione

Vertenza Atm. Incontro dei sindacati autonomi con l’assessore Capone e il direttore Conte: bloccate le procedure di raffreddamento

sabato 08 Novembre 2008 - 00:09

Si attendono risposte entro giorno 18. E non mancano le critiche al governo Lombardo: «Atteggiamento discriminatorio quello della Regione sulla vicenda Atm. Necessaria la convocazione di un tavolo tecnico a Palermo»

Dopo il giorno delle proteste, dei blocchi, della rabbia e dell’esasperazione, arriva quello della riflessione o per meglio dire della mediazione. Questo, almeno, è quello che hanno cercato di fare nella giornata di ieri, seduti intorno ad un tavolo, i rappresentanti dei sindacati autonomi di Ugl Orsa Cub e Rsu Atm, l’assessore alla mobilità urbana Melino Capone e il direttore Generale dell’Atm Claudio Conte.

Gli esponenti sindacali, Alizzi, Massaro, Sutera e Burgio, pur dicendosi disposti a «sospendere provvisoriamente le procedure di raffreddamento previste prima della dichiarazione di sciopero» non hanno assolutamente intenzione abbassare la guardia lasciando trascorrere i giorni senza che una soluzione venga presa. Ecco perché i rappresentanti dei lavoratori, oltre che fissare giorno 18 novembre come termine ultimo entro cui avere delle risposte, in caso contrario affermano «le procedure di raffreddamento saranno da ritenersi esperite con esito negativo», chiedono che la questione Atm venga elevata una volta per tutte a livello regionale, come nei giorni scorsi richiesto anche dal prefetto Francesco Alecci.

Ciò che i sindacati autonomi denunciano, infatti, è l’atteggiamento discriminatorio e a “tolleranza zero- che il governo regionale sta mostrando di assumere nei confronti dell’azienda trasporti municipalizzata della città, diversamente da quanto invece verificatosi nel caso del trasporto pubblico di Catania «dove si registra un rosso in bilancio che equivale al doppio dei debiti dell’ATM ma dove “stranamente-, i dipendenti continuano a ricevere puntualmente i salari. In tema di privatizzazione – aggiungono i sindacati – l’Assessorato Regionale ai Trasporti aveva il dovere di cominciare proprio dalla città etnea che è rimasta l’unica realtà dell’isola ad avere il trasporto urbano interamente municipalizzato, mentre l’ATM è solo una partecipata»

Ebbene sì, il commissariamento e la privatizzazione, sono queste, prima di tutto, le decisioni prese dall’assessore regionale Titti Bufardeci che i sindacalisti non condividono, poiché la volontà di trasformare l’azienda in Spa entro il 31 dicembre è «sintomo di quell’atteggiamento palesemente discriminatorio che la Regione sta avendo nei confronti dell’Atm».

«Non vogliamo interporre ostacoli aprioristici alla trasformazione in S.p.A.dell’ATM – concludono i sindacati autonomi – ma se il governo regionale ha deciso di demandare alle gare d’appalto il diritto alla mobilità dei cittadini, se ne assumerà ogni responsabilità, noi siamo pronti a dare il nostro contributo per la necessaria creazione di una società per azioni con l’ingresso di capitali pubblici, ma pretendiamo pari dignità e attenzione rispetto ad altre città che non hanno esigenze di trasporto superiori a quelle di Messina Porta della Sicilia».

Intanto l’assessore Capone ha sottoscritto un verbale con il quale s’impegna a richiedere, attraverso il Sindaco Buzzanca un tavolo regionale per l’Atm che coinvolga le Organizzazioni Sindacali e il Prefetto di Messina intervenuto in merito alla vertenza con una recente nota volta ad evidenziare l’esigenza dell’intervento regionale per la definitiva risoluzione del caso.

Giorno 18 come detto sarà dunque il giorno della verità, o quantomeno lo sarà per i sindacati autonomi che non intendono aspettare oltre per capire quale sia il futuro dell’Atm ma soprattutto dei suoi dipendenti.

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