I Vigili del fuoco chiedono maggiori finanziamenti: organico ridotto all'osso

I Vigili del fuoco chiedono maggiori finanziamenti: organico ridotto all’osso

I Vigili del fuoco chiedono maggiori finanziamenti: organico ridotto all’osso

venerdì 10 Luglio 2009 - 11:58

«Investire sulla sicurezza non è un optional, ma i numeri ci condannano» affermano i rappresentanti del sindacato Confsal vigili del fuoco che questa mattina in conferenza stampa, con il consigliere Cantello, hanno delineato un quadro ben preciso della situazione

L’emergenza incendi, almeno perora, sembra essere sotto controllo nei territori di Messina e provincia dove, come ben si ricorda, negli anni precedenti oltre ad aver distrutto centinaia di ettari di macchia mediterranea ha lasciato lungo la sua scia numerose vittime.

Situazioni di pericolo non facile da affrontare per coloro che operano in un settore a così alto rischio e che, come evidenziato nel corso della conferenza organizzata questa mattina dalla Confsal e dal consilgiere Ivano Cantello, non può certo contare su condizioni di partenza favorevoli, soprattutto in termini di numeri.

L’ Organico teorico ufficiale (aggiornato al mese corrente) è pari a 334 unità permanenti così suddivise: sede Centrale a Messina e distaccamento cittadino a Nord città, 5 Distaccamenti in provincia (Letojanni, Patti, S. Agata Militello, Milazzo, Lipari), 2 Distaccamenti portuali (Messina porto e Milazzo porto), 1 Distaccamento volontario (S Stefano di Camastra). Alle unità considerate bisogna però sottrarne ben 64, in forza presso i 2 distaccamenti portuali, poiché esclusivamente impiegati per garantire il soccorso in mare. Delle rimanenti 270 unità bisogna ulteriormente sottrarre almeno il 20 % per licenze, recuperi, permessi, ecc. Si può effettivamente contare sulla presenza di 216 unità da dividere ancora per 4 turni di 12 ore continuative per turno (orario 08.00/20.00 oppure 20.00/08.00)

Va dunque da sé, affermano i rappresentanti della Confsal, che il servizio di Prevenzione, Sicurezza e Soccorso garantito dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco alla popolazione di Messina e ai 108 comuni di competenza, è garantito e fronteggiato giornalmente da poco più di 50 Unità (Centrale e distaccamenti compresi). E l’emergenza non si ferma qui. Avvaledosi della consulenza tecnica di personale del Ministero, infatti, la Confsal ha analizzato tutte la variabili che contribuiscono a rendere l’attività dei Vigili operanti nelle sedi di Messina quantomai precaria: il Comando diella città non è riconosciuto come Comando metropolitano, pertanto, non ha una dotazione organica che dovrebbe essere almeno del 30% superiore; non ha uomini sufficienti per potere fronteggiare e/o contrastare eventuali eventi di soccorso scaturiti da incidenti che potrebbero accadere al polo petrolchimico di Milazzo, uno fra i importanti d’Europa; non può essere raggiunto in tempi ragionevolmente brevi dai Comandi VVF limitrofi (Catania oppure Reggio Calabria).

E proprio in tema di ritardi, assolutamente sconcertanti i dati diffusi dalla Confsal rispetto al tempo che solitamente intercorre tra una chiamata di soccorso ed un intervento concreto: “Messina ha il più basso indice di risposta media fra chiamata di soccorso ed arrivo della squadra nel punto più distante, infatti, esso varia fra i 45 con punte che arrivano anche oltre i 120 minuti. Il tempo medio di risposta nelle altre province è al di sotto dei 30 minuti”. I sindacati guardano anche oltre, al Ponte sullo Stretto: “L’ormai prossimo inizio dei lavori finalizzati alla costruzione del ponte fra le infrastrutture non prevede nessuna sede vigili del fuoco atta a garantire sicurezza immediata in quella zona ad alta densità e con una casistica d’incidenti che si moltiplicherà in maniera esponenziale”.

Necessario dunque porre in essere una seie di iniziative che permettano di affrontare in modo organico e completa le molteplci emergenze che, in partciolare negli afosi mesi estivi, riguardano il comprensorio nebroideo. Tra queste il riconoscimento di Messina Comando Metropolitano, la creazione di un distaccamento permanente a Roccalumera e di apposite commissioni “Ponte sullo Stretto” ed “Emergenza traffico”. Prima di ogni altra cosa tuttavia richiedere l’assegnazione delle risorse per il comparto vigili del fuoco, attigendo dai finanziamenti messi a disposizione per la realizzazione dei due progetti, finalizzati all’acquisto di mezzi ed attrezzature consentendo di ammodernare il parco ormai obsoleto.

Visualizzando l’approfondimento interessante comparazione per capire cosa sarebbe successo se la strage di Viareggio si fosse verificata a Messina

(foto Dino Sturiale)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007