50 anni fa moriva Giuseppe Tomasi di Lampedusa

50 anni fa moriva Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Redazione

50 anni fa moriva Giuseppe Tomasi di Lampedusa

martedì 17 Luglio 2007 - 10:15

In occasione del cinquantesimo anniversario dalla scomparsa dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, la “Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovera- ha organizzato una serie di eventi che si svolgeranno nella stessa Villa Piccolo. Gli appuntamenti prenderanno il via giorno 23 luglio con la conferenza d’apertura curata da Basilio Reale, Bent Parodi e Natale Tedesco. A seguire verrà inaugurata la mostra “Il Gattopardo- di Vincenzo Sciamè. L’opera, considerata tuttora uno dei maggiori romanzi del Novecento, rivisitata in una pellicola da Luchino Visconti, verrà proiettata il 24 luglio a partire dalle 21,30.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Palermo, 23 dicembre 1896 – Roma, 23 luglio 1957) è stato uno scrittore italiano. Scrittore dalla complessa personalità, è stato autore di un unico romanzo Il Gattopardo. Personaggio molto taciturno e solitario, passò gran parte del suo tempo leggendo e meditando e soleva dire di se stesso: «Ero un ragazzo cui piaceva la solitudine, cui piaceva di più stare con le cose che con le persone».Nacque a Palermo da Giulio Maria Tomasi e da Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò. Rimasto figlio unico dopo la morte della sorella Stefania a causa di una difterite, Giuseppe Tomasi fu molto legato alla madre, donna dalla forte personalità che ebbe grande influenza sullo scrittore. Non lo stesso avvenne col padre, un uomo dal carattere freddo e distaccato. Da bambino studiò nella sua grande casa a Palermo sotto l’insegnamento d’una maestra, della madre (che gl’insegnò il francese) e della nonna che gli leggeva i romanzi di Emilio Salgari. Nel piccolo teatro della casa di Santa Margherita Belice, dove passava lunghe vacanze, assistette per la prima volta ad una rappresentazione dell’Amleto recitato da una compagnia di girovaghi.A partire dal 1911 Tomasi frequentò il liceo classico a Roma ed in seguito a Palermo. Sempre a Roma nel 1915 s’iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dove non terminò gli studi; nello stesso anno però venne chiamato alle armi, partecipò alla disfatta di Caporetto e fu fatto prigioniero dagli austriaci. Rinchiuso in un campo di concentramento ungherese, riuscì a fuggire tornando a piedi in Italia. Dopo le sue dimissioni dall’esercito col grado di tenente, ritornò nella sua casa in Sicilia alternando al riposo qualche viaggio, sempre in compagnia della madre che non lo abbandonava mai, e svolgendo studî sulle letterature straniere. A Riga, nel 1932, sposò la studiosa di psicanalisi Alexandra Wolff Stomersee, detta Licy, di famiglia nobile di origine tedesca. Andarono a vivere colla madre di lui a Palermo, ma ben presto l’incompatibilità di carattere tra le due donne fece tornare Licy in Lettonia. Nel 1934 morì Giulio Tomasi e così Giuseppe ereditò il titolo. Nel 1940 venne richiamato in guerra ma, essendo a capo dell’azienda agricola ereditata, fu presto congedato. Si rifugiò così con la madre a Capo d’Orlando, dove poi li raggiunse Licy, per sfuggire i pericoli della guerra. Alla morte della madre nel 1946, Tomasi tornò a vivere con la moglie a Palermo. Nel 1953 iniziò a frequentare un gruppo di giovani intellettuali, dei quali faceva parte anche il giovane Gioacchino Lanza col quale instaurò un buon rapporto affettivo tanto da adottarlo qualche anno dopo. Tomasi di Lampedusa fu spesso ospite presso un suo cugino, il poeta Lucio Piccolo, col quale si recò nel 1954 a San Pellegrino Terme, per assistere ad un convegno letterario cui il cugino era invitato. Lì conobbe Eugenio Montale e Maria Bellonci. Si dice che fu al ritorno da quel viaggio che iniziò a scrivere Il Gattopardo, che ultimò due anni dopo, nel 1956. All’inizio il romanzo non venne preso in considerazione dalle case editrici a cui venne presentato ed i rifiuti riempirono Tomasi di amarezza. Nel 1957 gli venne diagnosticato un tumore ai polmoni, e morì il 23 luglio. Il romanzo venne pubblicato postumo nel 1958, quando Elena Croce inviò il romanzo a Giorgio Bassani che lo fece pubblicare presso la casa editrice Feltrinelli. Nel 1959 il romanzo vinse il Premio Strega. Curiosamente, anche Giuseppe Tomasi di Lampedusa morì, come il suo antenato protagonista de Il Gattopardo, in una modesta camera d’albergo a Roma, lontano da casa, in un viaggio intrapreso per cure mediche.

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