Giornata mondiale del suolo. A Messina consumo al 18 %, in provincia al 6,5%

Il consumo di suolo, la sua perdita a causa della trasformazione di aree agricole e naturali con la costruzione di edifici, infrastrutture o altre coperture artificiali, viaggia a una velocità di circa 3 metri quadrati al secondo, poco meno di 30 ettari al giorno, secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Ispra nell’ultimo rapporto nazionale sul consumo di suolo. Negli ultimi sei mesi analizzati (novembre 2015/maggio 2016), le nuove coperture artificiali hanno riguardato ulteriori 50 chilometri quadrati di territorio.

Per aumentare la consapevolezza dell’importanza di questa risorsa ambientale, si è deciso di celebrare il 5 dicembre la giornata mondiale del suolo, una risorsa preziosa da cui dipende la nostra stessa sopravvivenza, ma anche una risorsa fragile, nascosta e non rinnovabile, il cui valore è poco riconosciuto dalla società.

Le stime Ispra evidenziano come il consumo di suolo degli ultimi quattro anni abbia portato a maggiori costi, a causa di servizi ecosistemici non più assicurati da un territorio ormai artificializzato, che sono valutati tra i 600 e gli 900 milioni di euro l’anno.

I DATI REGIONALI:

La regione che ha il più alto consumo di suolo è la Lombardia (13 %), seguita dal Veneto (12,2 %) e dalla Campania (10,8 %). In coda Valle d’Aosta (2,9 %) e Basilicata (3,4 %). La Sicilia si colloca a metà (7,2 %). Il record negativo è del Comune di Casavatore, in provincia di Napoli, che occupa addirittura l’89,7 % del suo suolo.

I DATI PROVINCIALI:

In provincia di Messina il suolo consumato è di 21mila 187 ettari, il 6,5 %, in una classifica che vede una situazione preoccupante nelle province di Monza (40,8 %), Napoli (34,1 %) e Milano (31,9 %) e quella migliore nelle province di Ogliastra (2,6 %), Verbania e Aosta (2,9 %).

I DATI DELLE PROVINCE SICILIANE:

La provincia che occupa più suolo è quella di Ragusa (15,3 %). Poi Siracusa (9,6 %), Catania 8,3 %), Trapani (8 %), Messina (6,5 %), Agrigento (6,4 %), Palermo (5,8 %), Caltanissetta (5,5 %), Enna (3,5 %).

I DATI DEI CAPOLUOGHI SICILIANI:

Altissimo il consumo di suolo nel Comune capoluogo di regione, Palermo, con una percentuale del 39,5 %, tra i peggiori dell’intera regione, dove il primato negativo spetta al Comune di Isola delle Femmine, sempre in provincia di Palermo, col 53,9 %. Consumo alto anche a Catania (28,3 %), a Messina (17,9 %) e a Siracusa (17 %). Dati più bassi a Ragusa (11,3 %), Agrigento (9,9 %), Trapani (7,6 %), Caltanissetta (6 %) e Enna (4,3 %).

I DATI DEI COMUNI MESSINESI:

In provincia di Messina il primato negativo è di Torregrotta (36,7 %), seguito a breve distanza da San Filippo del Mela (35,2 %), Milazzo (34,9 %) e Giardini Naxos (34,4 %). Pochissimo suolo consumato, invece, dovuto alla presenza dei Nebrodi, nei Comuni di Cesarò (1,3 %), Caronia (1,5 %), Capizzi, Floresta e Alcara (2 %).