L’Orsa: “La Caronte non rientra tra le società individuate come erogatrici di servizio pubblico essenziale”

Sono pronti i lavoratori marittimi per il quarto sciopero contro la società di navigazione “Caronte&Tourist”. 24 ore di stop a partire dalle ore 12 di domani 23 ottobre, fino alle ore 12 del giorno successivo. L’Orsa marittimi, promotrice della manifestazione, ha fatto però sapere che dalle ore 6.00 alle 9.00 e dalle 18.00 alle 21.00, “per venire incontro alle esigenze dell’utenza ed in particolare dei pendolari, ha disposto di garantire il servizio di una nave a singolo ponte”.

Dal sindacato è stata interpellata sulla questione la Commissione di Garanzia per chiarire il conflitto sorto con la società e stabilire il ruolo rivestito dalla Caronte in seno al trasporto marittimo nello Stretto di Messina: “Per quanto ci è dato sapere la Caronte&Tourist svolge un servizio di trasporto ad esclusivo scopo di lucro e non è titolare di alcuna concessione o convenzione che la incarichi di garantire la libertà di circolazione nello Stretto di Messina”.

“Caronte&Tourist non rientra fra le aziende che la legge 146/90 individua come erogatrici di servizio pubblico essenziale – ha dichiarato l’organizzazione sindacale -. È un’azienda privata che in occasione di azioni di sciopero pretende di essere assimilata alle società incaricate di garantire il diritto alla mobilità ma durante il normale esercizio di tutti i giorni assume atteggiamenti cinici volti esclusivamente al massimo profitto privato”.

Solidarietà per lo sciopero di domani arriva anche dalla Cub Trasporti: “I lavoratori della Caronte in questi mesi hanno messo in piedi una lotta importante contro le logiche di profitto dell’azienda. Riteniamo la giornata del 23 un momento importante in tal senso, in cui scenderanno in campo a sostegno della mobilitazione dei lavoratori anche altre parti sociali, come gli studenti. Pertanto – ha dichiarato il segretario provinciale Gianmarco Sposito – la Cub Trasporti aderisce a questa giornata di lotta, dalla quale auspichiamo possa nascere l’inizio di un percorso unitario più generalizzato, coinvolgendo anche le altre realtà lavorative dei trasporti e non solo, visto che siamo di fronte ad una città distrutta dalla tragedia della disoccupazione, che considerato il gran numero di vertenze in corso appare sempre più improbabile l’uscita dal tunnel”.

I motivi che spingono allo sciopero ormai sono chiari. Da parte della compagnia di attraversamento dello stretto è stata avanzata la decisione di 69 licenziamenti o la decurtazione del 25% dello stipendio per tutto il personale. Le ragioni offerte dalla Caronte sono altrettante chiare: calo del traffico marittimo. Intanto la società per domani ha comunicato che rimarranno in servizio la N/T Acciarello (o altra a doppio ponte) sulla tratta Rada San Francesco/Villa San Giovanni e la N/T Archimede (o altra a ponte unico) sulla tratta Tremestieri/Villa San Giovanni.